Grazie al tono spigliato e scanzonato, Marco Baldini (Elio Germano) giovane e dinamico conduttore di una piccola radio privata fiorentina spopola tra i radio-spettatori. Invece di toccare il cielo con un dito è sempre più smarrito e confuso; il rapporto con Cristina (Martina Stella) la sua fidanzata è agli sgoccioli e non gli resta che affogare rabbia ed insoddisfazioni in una sala corse dove scommette sui cavalli, perde cifre da capogiro ed accumula una montagna di debiti.
Per la sua verve ed ironia Marco è notato da Claudio Cecchetto (Dario Vergassola) che lo invita a Milano e gli propone di diventare uno dei conduttori di Radio Dee-Jay. Marco è raggiante e sembra aver realizzato il sogno della sua vita ma la sua passione per le scommesse lo divora sempre più e, dopo essersi affidato ad un implacabile strozzino (Umberto Orsini), precipita in un mare di guai. In radio è affiancato a Rosario Fiorello (Corrado Fortuna) ed i due diventano dei DJ celebri ed acclamati. L‘incontro con Cristiana (Laura Chiatti) la dolce e sensuale cassiera della sala corse, l’appoggio affettivo ed economico del padre e dei suoi familiari sembrano ridare a Marco la sospirata serenità.
Il talentuoso cineasta napoletano nel trasporre sullo schermo il romanzo autobiografico Il giocatore di Marco Baldini rimpolpa la schiera dei film italiani (Alice in paradiso, I cento passi, Radio freccia) che ruotano intorno al variegato mondo delle radio libere e sceglie i toni della commedia per mostrare il comportamento autodistruttivo del protagonista che, dimentico dei debiti che accumula giorno dopo giorno, al mattino scherza e ride con i radio-spettatori ed al termine delle trasmissioni, s’imbuca nelle sale corse per puntare su cavalli vincenti e piazzati.
Patierno offre un disincantato spaccato dei personaggi che ruotano intorno al variegato mondo degli scommettitori ma alleggerisce troppo la vicenda che finisce per diventare poco credibile e quasi irreale; i malviventi sembrano dei piccoli gangster da strapazzo, gli scommettitori delle anonime macchiette e Marco un giocatore d’azzardo così superficiale ed incosciente che non comprende la reale portata dei pasticci nei quali si è andato a ficcare. Il regista eccede in qualche caduta melodrammatica (il padre di Marco per ripianare i debiti del figlio vende la piccola cantinola a cui teneva tanto) e si tiene lontano dallo scavare nella psicologia del protagonista a cui, per tutta la vicenda, non regala mai un vero e proprio ripiegamento interno.
’happy end non riscatta un film mediocre e privo d’ispirazione, compromesso ancor di più dalla piatta ed amimica recitazione di Elio Germano. Nel cast Gianmarco Tognazzi nei panni di Danny, un tecnico del suono.
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