I pazienti ricoverati all’Underwood Asylum sono tutti facoltosi ed eredi di immensi patrimoni. Il manicomio è diretto da uno psichiatra (Cristopher Lee) soprannominato “il custode”, dotato di una grande carica magnetica. Grazie ad uno speciale macchinario, dotato di particolari luci e suoni psichedelici, il dottore li ipnotizza e riesce a piegarli alla sua volontà ed a depauperarli del loro beni. Richard Driver (Tell Schreiber) un investigatore privato prova a ficcare il naso nella clinica ed a smascherare il dottore e spera di poter contare sull’aiuto di Mae B. Jones (Sally Gray) sua complice e di Danny, un poliziotto infiltrato. Dopo una serie di colpi di scena, l’implacabile dottore è smascherato.
Film dotato di una straordinaria potenza visiva che avrebbe meritato di gran lunga una maggiore fortuna. Il dottore è descritto come una figura sadica e sinistra che, grazie al suo inseparabile orologio da taschino ed al suo bastone da passeggio, alla cui sommità c’è un minaccioso occhio di pernice, riesce a ridurre in cenere le residue resistenze dei pazienti. Per ridurre i ricoverati al proprio volere il dottore non lesina di inviare loro delle terribili suggestioni post-ipnotiche e di torturarli con degli impulsi elettrici che suscitano in loro spavento, dolore e terrore. Il film è un vero e proprio trionfo di effetti scenici ed il regista fa un gran spolvero di gigantesche spirali concentriche di diversi colori che segnalano lo stato di trance nel quale il soggetto sta per cadere dopo essere stato ipnotizzato. Da una storia di David Curnick e Donald Wilson. Da riscoprire.
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