L’altro “vizietto”: “Dodici repliche”, la prima volta di Gianfranco Gallo come regista

23 Marzo 2021 | Di Ignazio Senatore
L’altro “vizietto”: “Dodici repliche”, la prima volta di Gianfranco Gallo come regista
Senatore giornalista
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Sono iniziate ieri le riprese di “Dodici repliche”, film che segna l’esordio dietro la macchina da presa di Gianfranco Gallo. L’attore napoletano, figlio d’arte, dopo essere stato diretto da Marco Risi, Guido Lombardi, Alessandro Piva, Eduardo De Angelis, Matteo Garrone e Massimiliano Bruno, traspone sul grande schermo una sua commedia agrodolce che portò già in scena nel 2000. Gallo veste i panni di Andrea Michelini, capocomico della compagnia teatrale che mette in scena “Banana blu”, edizione napoletana e musicale de “La cage aux folles”, già noto al cinema con il titolo “Il vizietto” per la storica interpretazione di Ugo Tognazzi e Michel Serrault. Gallo recita al fianco di Rolando Spinelli (Gianni Parisi), nella commedia Antoine, suo compagno anche nella vita. Andrea scoprirà di essere affetto da un male incurabile e, inevitabilmente, dalle risate si passerà al dramma.

“L’idea di questo film mi era nata nel 2016 sulla scia del fermento per la Legge Cirinnà sulle unioni civili, fino alla conquista dei diritti del movimento LGBT, dichiara Gallo. Mi andava descrivere la trasformazione dell’universo omosessuale avvenuta negli ultimi anni. Per affrontare in maniera feroce, ma ironica, questo tema avevo però bisogno anche di un controaltare drammatico e perciò ho inserito nella vicenda la malattia del protagonista che deve recitare le ultime dodici repliche dello spettacolo teatrale.” “Nonostante il film costeggi il tema dell’omosessualità, prosegue l’attore, il film sposa i toni caustici e graffianti di una commedia ed è rivolta a tutti anche perché è piena di bambini. E’, infatti, un racconto di sentimenti dove al centro di tutto è posto l’essere umano con le sue fragilità e la sua forza senza etichette e pregiudizi. Sullo sfondo ho inserito le dinamiche di una compagnia teatrale e, anche se si vedranno pezzi dello spettacolo, mostrerò sopratutto chi è dietro le quinte del palcoscenico.”

“In questi mesi di pandemia, conclude il regista-attore, ho avuto la possibilità di rivedere dei vecchi film e ho idea di dirigere questa mia opera prima come si usava un tempo. Prediligerò, infatti, il campo –controcampo e i primi piani degli attori, scelte stilistiche ormai abbandonate dalla maggior parte dei registi. Per garantirmi questo sguardo avevo bisogno di attori con una grande esperienza teatrale alle spalle come Franco Iavarone, Gianni Parisi, Margherita Di Rauso che faranno da chioccia ai giovani Gianluca Di Gennaro e Elvis Esposito” Le riprese dureranno quattro settimane e come location sono stati scelti il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, il Palazzo Raucci a Cardito e il porto vecchio di Bacoli.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno – 23.3.2021

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