Aldo (Luigi Lo Cascio) sposa Vanda (Alba Rorwacher), hanno due bambini, ma lui soffoca e, per liberarsi dei “lacci” che lo imprigionano in un matrimonio ormai al capolinea, la tradisce con Linda (Linda Caridi). Ormai vecchi, Aldo (Silvio Orlando) e Vanda (Laura Morante) fanno un bilancio amaro della propria vita. Una storia che sembra sovrapponibile a quelle raccontate mille volte al cinema che Luchetti, invece, trasforma in un film impeccabile da un punto di vista stilistico e impreziosito da dialoghi da incorniciare. Nel trasportare sul grande schermo l’omonimo romanzo di Domenico Starnone, il regista romano ambienta la vicenda a Napoli e propone dei salti temporali, dagli anni Ottanta ai giorni nostri. Luchetti, per far esplodere ancor più le tensioni fra i protagonisti, predilige un’ambientazione claustrofilica e mette in campo Aldo, un uomo silenzioso e passivo e Vanda, una donna, ferita dal tradimento, che lo accusa di non aver tenuto fede al patto di lealtà stipulato col matrimonio. Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini, nei ruoli dei figli ormai cresciuti dei protagonisti, tengono il passo degli altri magnifici interpreti, in stato di grazia.
Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre 2021
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