La bamba di Luis Valdez – USA – 1987 – Durata 108’

18 Dicembre 2021 | Di Ignazio Senatore

Siamo nel 1957. Ricardo Valenzuela (Lou Diamond Phillips), chicano di origine messicana, lavora come bracciante a S. Fernando Valley in California. Il fratellastro Bob (Esai Morales), esce di galera e convince Ricardo e la madre Connie (Rosanna De Soto), a mollare tutto ed a trasferirsi in un’altra città. Ricardo è un talento con la chitarra e, con il suo personalissimo sound, mescola la musica latino-americana con i ritmi del rock & roll.

La miscela è esplosiva e, dopo aver mosso i primi passi con i Silhouette, attira le attenzione di Bob Keane (Joe Pantoliano), manager di una casa discografica che gli suggerisce come nome d’arte quello di Ritchie Valens e gli fa incidere i primi dischi.

Bob, roso dalla gelosia per il successo di Ritchie, beve come una spugna e battibecca  violentemente con Elizabeth Peña (Rosie Morales), la compagna, dalla quale aspetta un figlio. Ritchie flirta, intanto, con Donna (Danielle von Zerneck), una biondina, compagna di classe, appartenente alla media borghesia e sembra toccare il cielo con un dito.

Grazie al suo personale arrangiamento in chiave rock de La bamba, un pezzo tradizionale messicano, Ritchie raggiunge l’agognato successo e, assieme agli altri giovani cantanti emergenti come Buddy Holly (Marshall Crenshaw), Eddie Crochan (Brian Setzer) e Jackie Wilson (Howard Huntsherry) scorazza per gli States, saltando da un concerto all’altro ma…..

Il regista, alla sua unica prova dietro la macchina da presa, narra la rapida ascesa di Ritchie Valens, morto a 17 anni in un incidente aereo, assieme a Buddy Holly e Big Bopper, e lo descrive come un ragazzino sveglio, dall’animo sensibile, molto legato alla madre ed alla famiglia.

Valdèz apre il film con l’immagine di un aereo che esplode in volo e, più volte ci ricorda come il giovanissimo protagonista fosse ossessionato dalla paura di volare, memore del dramma di qualche anno prima, quando il suo migliore amico era morto in un incidente aereo.

Il regista ammanta ancora più la  morte del giovane Ritchie di un alone beffardo; il bus sul quale viaggiava in tournée in pieno inverno, aveva un guasto all’impianto di riscaldamento; c’è un solo posto disponibile e lui vince la conta con un altro musicista per chi deve salire sull’aereo. Il film, non è un capolavoro, ma è sincero e godibile ed è tappezzato dagli orecchiabili brani del simpatico e sfortunato protagonista che, quando canta, è doppiato dai Los Lobos.

Curiosità: le registrazioni originali di Ritchie Valens versavano in pessime condizioni ed assieme ai Los Lobos hanno collaborato agli arrangiamenti Carlos Santana e Miles Goodman.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana

 

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