Una lucertola con la pelle di donna di Lucio Fulci – 1971 – Durata 103’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Figlia di un noto avvocato, Carole Hammond (Florinda Bolkan), giovane e affascinante londinese, è tormentata da incubi nei quali compare Julia Dürer (Anita Strindberg), una vicina di casa dalla vita sessuale dissoluta e disinibita.

Carole riferisce al dottor Kerr (Georges Rigaud), il suo psicoanalista, di averla pugnalata, in sogno, con un tagliacarte. Julia é uccisa con le stesse modalità da lei descritte nel sogno e Carole, incolpata dell’omicidio, dopo una breve carcerazione, è ricoverata in una lussuosa clinica privata.

L’ispettore Corvin (Stanley Baker) continua a indagare sul misterioso delitto e, dopo aver sospettato di Frank (Jean Sorel), il marito avvocato di Julia, e di Joan la loro figliastra, incastra Carole.

Ma, sulla scena del delitto, l’ispettore trova una pelliccia e un tagliacarte che appartengono a Carole e l’incastra. Si scopre, infatti, che la ricca e borghese Carole, viziata e insoddisfatta, era l’amante di Julie.

Incapace di vivere come lei, una sessualità libera e sfrenata, turbata e frustrata, l’aveva uccisa per gelosia. Fulci confeziona un giallo psicologico d’alta classe, attraversato da un’atmosfera onirica e lascia che la trama ruoti intorno ai sogni che l’irrequieta e spregiudicata Julie racconta al protettivo e paterno analista che si lascia abbindolare dalla paziente.

Il regista romano al suo secondo giallo, mescola incubi, sogni e realtà, ambienta la vicenda sposando quel clima di libertà sessuale che spirava in quegli anni, e impagina una pellicola che, nel tempo, è diventata un piccolo cult.

Per un approfondimento sui rapporti tra cinema e psiche si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Cinema (italiano) e psichiatria), Zephyro Edizioni.