Gianna (Irene Miracle) è la portiera di uno stabile popolato da strani personaggi. Tra questi spicca la signora Politoni (Francesca Romana Coluzzi), sposata ad un uomo impotente. Decisa a risolvere la penosa situazione convince Gianna, (Irene Miracle), la giovane portiera a consultare, in sua vece, il dottor Freudiano (Giorgio Bracardi), massimo esponente de “l’amplesso facilitato” che esercita nello stesso stabile. Come prevedibile lo psicoanalista la fa sdraiare sul lettino e, con la scusa di dover mettere in pratica la “terapia manuale” inizia a palpeggiarla. Avendo intuito le sue vere intenzioni, Gianna lo respinge ed abbandona lo studio. A dispetto del titolo, Cozzi dirige una commedia all’italiana (quasi) casta, che s’ispira pallidamente al genere erotico, e mette in campo l’ennesimo psicoanalista goffo e impresentabile; quando parla emette degli strani suoni gutturali, ha un tic che lo costringe a saltellare su una gamba e soprattutto, convinto di essere uno dei nipoti non riconosciuti di Freud, ha sulla porta dello studio una targa con la scritta “Chiamate 6161. Dottor freudiano. Il pronto soccorso dell’anima”.
Per un approfondimento sui rapporti tra cinema e psiche si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Cinema (italiano) e psichiatria), Zephyro Edizioni.
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