Un serial killer, soprannominato Spider, è un sadico che prima di ucciderle, tortura le proprie vittime. Lo psichiatra Fredrick Leemen (Stephen Matthews) e l’Fbi provano a tendergli una trappola, ma l’astuto e cinico assassino riesce ancora una volta a farla franca ed a disseminare cadaveri lungo il cammino. Deluso per l’ennesimo insuccesso Leemen getta la spugna e torna a lavorare nella Clinica Saint. Michael. Tra i suoi pazienti c’è Mat (Henry Garret) una ragazzo che, dopo essere entrato in coma a seguito di un incidente d’auto, sta riacquistando gradatamente la memoria. Dopo il trauma Mat ha però acquistato delle doti di preveggenza e, assalito da incubi terrificanti, vede donne torturate e poi uccise dal famigerato serial killer. Hope (Caroline Kessler), una giornalista decisa ad incastrare Spider e Nick (Jacob Von Eichel), un paziente ricoverato nella stessa clinica, convincono Mat che, grazie alla sue visioni, sarà possibile assicurare alla giustizia il sadico assassino. Dopo alcuni colpi di scena, il finale ci regalerà un’amara sorpresa.
Cecinelli dirige un film negli States e ricalca, senza troppa convinzione, gli stilemi del genere (corpi squartati che penzolano da robusti fili d’acciaio, ragazze sfigurate da orribili tagli e da devastanti cicatrici, occhi sgranati ed atterriti dalla paura, grida di dolore e rumori sinistri che irrompono all’improvviso durante la narrazione,…). Trucchi a parte, il regista mette sullo sfondo la figura del dottor Leemen e lascia credere che gli intraprendenti Hope e Nick diano la caccia al pericoloso serial killer. Nel finale, arruffato, fumoso e poco convincente, si scoprirà, invece, che Leemen, con l’aiuto di Nick, un suo assistente, aveva orchestrato il tutto per incastrare Mat che, affetto da doppia personalità, conviveva pacificamente con una parte di sé, tenera e disarmante e con l’altra violenta e sanguinaria che lo spingeva ad incarnare Spider.
Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni
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