Cervellini fritti impanati di Maurizio Zaccaro – Italia – 1996 – Durata 98’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Antonio (Alessandro Haber) è uno psicotico regredito a uno stato infantile. Da quando sua moglie Elisabetta è morta in un incidente d’auto il giorno del matrimonio, si è rifugiato in un mondo di favola, pieno di trenini, modellini, cartoon di Walt Disney e canzoni dello Zecchino d’oro. Suo fratello Valerio (Roberto Citran) responsabile della tragedia, roso dai sensi di colpa, si prende cura di lui rimboccandogli le coperte come fosse un bambino. Valerio ama Marianna (Anna Galiena) e parte con lei e Antonio per una gita in laguna, alle foci del Po. Dopo una serie di disavventure, Marianna, stanca delle stranezze di Antonio, lascia Valerio, ma poi fa marcia indietro e ritorna con lui.

Zaccaro ci propone la melanconica e tenera vicenda di Antonio, ma non controlla la narrazione che sfocia nel patetico e nel banale. Il rapporto tra i due fratelli sconfina in una becera follia a due e Valerio per accontentare Antonio è costretto a travestirsi come la madre (con tanto di parrucca, abiti femminili e tacchi a spillo) e come il padre (con uno stinto abito scuro e un vecchio cappello in testa). Sospetta la scelta finale di Marianna che non tollera la solitudine e ritorna tra le braccia di Valerio. Il regista dosa bene le forze in campo e per controbilanciare l’eccessiva esuberanza di Haber gli contrappone il controllato Citran. Dal testo teatrale Scacco pazzo.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.