Nel vecchio castello di sua proprietà un barone da tempo paralitico, vive in compagnia del dottor Olsen, il suo medico personale, dei due domestici Hans e Berta, il baronetto Leandro (Roberto Zattini), un ragazzino mutacico, psicologicamente disturbato, immerso nel proprio mondo, che trascorre le giornate imbalsamando animali. Reduce da un viaggio a Bombay ed accompagnata dai suoi amici, giunge al castello la contessina Ileana (Isabelle Marcha) e la stessa notte Elsa (Patrizia Gori) una sua amica, è assassinata. I sospetti della polizia cadono sugli ospiti e, mentre si susseguono altri delitti, scompaiono nel castello dei gioielli ed un prezioso smeraldo. Qualche indizio sembra inchiodare Leandro ma dopo l’uccisione di Olsen e di Hans, un instancabile ispettore (Corrado Gaipa) smaschera Berta, la sanguinaria assassina.
Il regista non lesina qualche nudo femminile, un paio di scene gore (l’assassina dopo aver compiuto i delitti strappa gli occhi alle sue vittime) ed rimpolpa la trama con degli inseguimenti tra bande per un traffico di droga. La pellicola non regala particolari emozioni ed a dispetto del titolo non è affatto pervasa da particolari atmosfere licenziose e morbose. Il regista si riscatta con un intenso flashback in bianco e nero che mostra la dolente figura di Leandro che, ancora bambino, assassina un uomo (il padre?) mentre era a letto con la madre. Vittima di quel trauma aveva scelto, da allora, di vivere nei sotterranei del castello, trascorrendo tutto il tempo ad imbalsamare animali.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.