L’uomo senza passato (Mies vailla menneisyytta) di Aki Kaurismaki – Finlandia – 2002 – Durata 97’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Giunto ad Helsinki, M (Markku Peltola) è pestato a sangue e derubato da una banda di teppisti che lo lasciano a terra privo di sensi. Ricoverato in ospedale, è dato per spacciato ma, miracolosamente, si riprende e fugge via dalla corsia. Il mattino dopo, M, rifocillato da Kaisa (Kaija Pakarinen) e da Neiminem (Juhani Niemela), scopre di non ricorda il proprio nome e di aver perso la memoria. Incontra Irma (Kati Outinen), un’assistente sociale di cui s’innamora, va a vivere in una baracca e si guadagna la vita facendo qualche lavoretto. Suo malgrado, si trova coinvolto in una rapina in banca ed è arrestato. I quotidiani pubblicano la sua foto e sbuca dal nulla sua moglie e quando M decide di andarla a trovare scopre che il loro rapporto era ormai logorato e che, da tempo, si erano separati. Ritorna allora da Irma e continua a vivere con lei.

Film scarno ed essenziale con dialoghi ridotti all’osso e venati da una sottile ironia che ruota intorno alla figura di M, un gigante con un affettività silente che, con ottusa indifferenza, si limita a ripetere, meccanicamente, che ha perso la memoria dopo una botta in testa. Che non sia dotato di un corredo di grandi emozioni lo conferma il fatto che per tutta la sequenza della rapina in banca, non batte ciglio ed osserva, come imbambolato lo svolgersi degli eventi. Gran premio della Giuria a Cannes nel 2002. e migliore interpretazione femminile (Kati Outinen).