Cleò dalla 5 alle 7 (Cléo de 5 à 7”) di Agnès Varda – Francia – 1962- Durata 85’- B/N

28 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
Cleò dalla 5 alle 7 (Cléo de 5 à 7”) di Agnès Varda – Francia – 1962- Durata 85’- B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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A Cleò (Corinne Marchand), famosa cantante, é diagnosticato un tumore. Nell’attesa dell’esito delle indagini radiologiche, si aggira per Parigi in compagnia di Angela, riceve la visita del suo fidanzato e di due cantautori. Cammina per Montparnasse e ascolta i discorsi delle persone al bar sui surrealisti e Picasso e poi va a trovare Dorotea, un’amica modella. Nel corso del suo girovagare, al parco Montsouris incontra un militare, in partenza per l’Algeria che le fa la corte discreta e che, sul finale, l’accompagna in ospedale dove Cleò ha il responso dal medico:

Il film (diviso in capitoli) racconta “in tempo reale” le due ore che separano Cleo dall’esito delle indagini e narra la lenta ed inesorabile “trasformazione” di una donna, costretta suo malgrado, a fare i conti con la dura realtà della vita. La regista non scade mai nel pietismo e nel facile sentimentalismo ed anzi dissemina la trama di funesti presagi di morte (la figura che compare nelle carte della cartomante, lo specchio rotto, un morto in strada). La Varda sceglie (non a caso) di ambientare il film nel giorno più lungo dell’anno (il 29 giugno, giorno nel quale entra l’estate) per sottolineare ancor più, l’interminabile e sfibrante attesa della protagonista ed il suo lento e graduale ingresso nella “maturità”. La regista è bravissima, inoltre, nel mostrare come la protagonista, nell’attesa del fatale responso clinico, acquistando sempre più consapevolezza e coscienza di sé, ri-scopre con uno sguardo nuovo il mondo che le sta intorno. La narrazione procede in maniera densa ed asciutta, senza impaludarsi in lacrimevoli commenti. Cleò (il cui vero nome è Florence ma é chiamata Cleò, diminutivo di Cleopatra), mantiene, per tutta la durata del film, un invidiabile coraggio e un’incrollabile dignità. Sullo sfondo le rivolte studentesche pre-sessantottine, ancora in embrione. e la guerra d’Algeria.

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