Il violinista del diavolo (The devil’s violinist) di Bernard Rose – Germania, Italia – 2013 – Durata 122’

6 Marzo 2022 | Di Ignazio Senatore

Parigi, 1830.  Niccolò Paganini (David Garret) , virtuoso del violino, è troppo all’avanguardia per il suo tempo e non è apprezzato dal pubblico che lo irride e lo prende in giro. Urbani (Jared Harris) uno scaltro manager, avendo intuito le sue potenzialità, comprende che per far crescere la sua notorietà, è necessario creare intorno alla sua figura un alone di scandalo e di mistero.

La fama di Paganini cresce, infatti, di giorno in giorno e, quando il suo archetto vola sulle corde del violino, gli spettatori vanno in visibilio. Ricco e famoso, Paganini spende però i suoi averi al gioco e, rimasto in bolletta, non può rifiutare la proposta di John Watson (Christian McKay), direttore d’orchestra al verde, che lo ha invitato a Londra.

All’arrivo nella capitale un gruppo di manifestanti legate all”Unione delle donne per la difesa morale, protesta vivacemente davanti all’albergo che deve ospitare Paganini, accusatori essere una creatura satanica e che attenta, con la sua musica, alla purezza delle giovani ragazze inglesi.

Watson lo ospita allora a casa sua e, per evitare che si scopre che è senza il becco di un quattrino, impone a Carlotta, provetta cantante lirica, figlia di Elisabeth (Veronica Ferres), di fingere di essere la domestica.

Con discrezione Paganini ronza intorno a Charlotte, che non cede alle sue lusinghe, ma la giornalista Ethel Langham (Joely Richardson) è a caccia di scoop. E’ il giorno del debutto alla presenza di sua Altezza Reale ed Urbani…

Il cinema non poteva non essere attratto dalla misteriosa e affascinante figura del celeberrimo violinista ed a differenza di Paganini, film cupo e “maledetto”, diretto da Klaus Kinsi nel ’90, Bernard Rose (Amata immortale, Anna Karenina, Boxing day, Frankenstein…) sceglie i toni della commedia e si sofferma su un episodio della vita del funambolico artista (il suo soggiorno a Londra).

La trama è godibile e Paganini, seduttore impenitente, è descritto come una rockstar che, nel corso delle sue esibizioni manda in estasi le donne, che accompagnano le sue divagazioni ed i suoi virtuosismi con urla e stridolini. Rose, sottotraccia, lancia strali contro la commercializzazione dell’arte, il fanatismo e l’idolatria delle fan e l’astuzia di chi, sa ricavarne profitto da chi ha talento da vendere.

Il titolo del film fa riferimento al contratto che il mefistofelico Urbani fa firmare a Paganini e nel quale, in cambio dell’anima, gli promette di donargli fama e successo. David Garret è credibile nei panni del musicista genovese e i brani che suona con il suo magico stradivario, sono da brividi. Da segnalare l’altro film dedicato al violinista genovese: Paganini horror di Luigi Cozzi (1989).

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

 

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