Belgio. Didier (Johan Heldenbergh) ama tutto ciò che rimanda all’America, suona il banjo in una band bluegrass e vive da solo in una roulotte in mezzo alla campagna. Elise (Veerle Baetens) ha un negozio di tatuaggi e possiede una voce da usignolo. I due si annusano e, come d’incanto, sembrano vivere in una bolla di felicità. Frequentano.
Lei entra a far parte della band come cantante e, dopo qualche tempo, nasce Maybelle. Ma la vita, si sa, riserva spesso delle amare sorprese e può spazzare via, in un lampo, sogni, speranze e l’apparente serenità. La piccola (Nell Cattrysse), infatti. è malaticcia e le diagnosticano un tumore.
Ricoverata in ospedale, è sottoposta alle cure dei sanitari, ma le terapie non funzionano e, dopo poco tempo, muore.
Didier sviluppa una rabbia contro i politicanti che, nascondendosi dietro degli ipocriti ed ottusi principi religiosi, non hanno permesso alla figlia ad accedere a delle cure che le avrebbero permesso di sopravvivere; Elise, invece, dal canto suo, più fragile e vulnerabile, ha un viraggio quasi mistico e si culla con il sogno che la figlia sia diventata un uccello o una stella. La coppia va in crisi e la tragedia bussa alla porta.
Nelle prime battute, Felix Van Groeningen, alla terza regia, regista fa un grande uso di salti temporali e la narrazione è inframmezzata dai simpatici siparietti dei due giovani innamorati, che si cercano, fanno l’amore e discettano amenamente sulla musica country.
Ambientato nel gelido Belgio, il film trova la sua forza nel netto contrasto tra la disperazione per la malattia che falcidierà la piccola Maybelle e la travolgente allegria e vitalità che la musica bluegrass mette in moto.
In luogo dei soliti musicisti drogati, scoppiati e scapestrati, il regista belga mostra Didier ed Elise come due genitori attenti ed affidabili, che nonostante la vita li abbia messi a dura prova, stringono i denti e si prendono amorevolmente cura della loro bimba.
Il brano “If you needed you”, testimonia, infatti, perfettamente il loro stato d’animo e i due sul palco con la band cantano: “Se avessi bisogno di te, verresti da me per alleviare il mio dolore?”
Il film, che trae ispirazione da un testo teatrale (firmato da Heldenbergh con Mieke Dobbels), è spiazzante, non solo per il tema trattato (c’è anche un doloroso accenno all’eutanasia), ma perché mostra una coppia incapace di elaborare la perdita delle figlioletta e, pur amandosi, finiranno, inevitabilmente, per allontanarsi.
Il titolo italiano “Alabama Monroe”, si riferisce al nome Alabama che Elise si dà dopo la morte di Maybelle, mentre Monroe è il nome del musicista americano considerato il padre del Bluegrass.
In originale il titolo rimanda, in maniera più evidente a come, un dolore immenso, possa spezzare il cerchio della vita. Colonna sonora, interpretata dagli stessi Veerle Baetens e Johan Heldenbergh, magnifica e straziante.
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.