Martina Franca. Zazà Luca Schipan) è l’asso della Cosmica, piccola squadretta pugliese, allenata dal paterno ed affettuoso Cenzoum (Nicola Rignanese). In porta il giovane Veleno (Nicholas Orzella) che, insieme a Zazà e agli altri coetanei, trascorrono le giornate giocando a calcio, facendo qualche tuffo in mare e bevendo qualche bibita sul molo.
Cenzoum crede nelle doti di Zazà ed organizza una partita a Bari dove, a vederlo giocare, ci saranno degli importanti osservatori di squadre di serie A.
Ma Zaza e Veleno ormai pensano solo ad Annalisa (Aylin Prandi), una ragazza che, dopo la morte dell’uomo che avrebbe dovuto sposare, con la mente in disordine, ha tentato il suicidio, lanciandosi dal tetto della chiesa del paese.
E mentre le acciaierie di Taranto continuano a sputare veleni e Vito Cicerone, un pittoresco politico locale vince le elezioni a sindaco, Veleno e Zazà si legano sempre più alla luminosa ed affascinante Annalisa. Ma il destino mischierà, inevitabilmente, le carte.
Il regista pugliese, all’esordio dietro la macchina da presa, traspone il romanzo scritto da Mario Desiati e compone un’opera personale che riconcilia con il grande cinema.
Poetico e struggente, arricchito da un’accattivante colonna sonora, dalla splendida fotografia di Michele D’Attanasio e dal pregevole montaggio di Giò Giò Franchini, il film narra il percorso di formazione di due adolescenti, rapiti dal fascino della “svitata” e randagia Annalisa.
Più che puntare sulla differenza di classe tra Zazà, un sottoproletario, fratello di un piccolo malavitoso e Veleno, figlio di un borghese rispettato da tutti in paese (Rolando Ravello), il regista strizza l’occhio a Respiro di Crialese ed a Il miracolo di Winspeare ed impagina una favola metropolitana che ruota intorno all’enigmatico e sensuale fascino che sprigiona Annalisa, una donna che finisce per scatenare i primi ardori giovanili nei due protagonisti e cambierà definitivamente le loro vite.
Mezzapesa non risparmia le scene delle partite a pallone che vedono Zazà e Veleno impegnati su dei campetti acquitrinosi e senza un filo d’erba e la scena al ralenti di Zazà che dribbla mezza squadra avversaria ed appoggia poi la palla in rete, dopo aver scartato anche il portiere, è da cineteca. Imperdibile.
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.
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