Ritorno dal nulla (The basket diares) di Scott Kalvert – USA – 1995 – Durata: 100’

1 Agosto 2022 | Di Ignazio Senatore
Ritorno dal nulla (The basket diares) di Scott Kalvert – USA – 1995 – Durata: 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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New York. Anni 60’. Jim (Leonardo Di Caprio) giovane promessa di basket, è il giocatore più promettente della squadra della scuola, allenata da Swifty (Bruno Kirby). Simpatico, spigliato, ha il dono della scrittura ed annota su un diario le sue personali riflessioni.

Tra una partita e l’altra trascorre le giornate con i suoi inseparabili amici; Mickey (Mark Wahlbereg), Pedro (James Madio), Neutron (Patrick McGaw).

Una  bionda da sballo, prima di portarselo a letto, gli fa provare della droga e Jim, da quel momenti in poi, ne rimane schiavo. Per procurarsela è costretto a mettere a segno qualche scippo e compie un paio di rapine.

A furia di bucarsi, in campo non si regge più in piedi e, dopo essere stato cacciato dalla squadra di basket, assieme a Mickey, è espulso anche dalla scuola.

Frequentando i bassifondi della città, cola sempre più a picco e finisce per prostituirsi. Pedro, per una rapina andata male, finisce dietro le sbarre, Mickey, per una fatalità, ammazza uno spacciatore e Jim va in riformatorio, dove sconta sei mesi di reclusione. Dopo qualche incertezza e qualche piccolo capitombolo, si riprenderà la propria vita?

All’esordio Kalvert mette in scena con lucido realismo la vita del poeta e musicista Jim Carroll, ma trasferisce l’azione dalla fine degli anni ’60 ai ’90 ed ambienta la pellicola nei sobborghi degradati di New York.

Lo stile non scade mai nel patetico e nel sentimentale e, nelle prime battute il regista contrappone, in maniera scanzonata, le intemperanze dei giovani protagonisti costretti a subire le sordide violenze dei preti che dirigono il collegio.

Con il progredire della vicenda il clima diventa sempre più cupo e disperato e Jim, da promessa della squadra di basket, in odore di essere ingaggiato da un college, sprofondando nell’inferno della droga, darà un calcio ai suoi sogni di gloria.

Il regista fa un grande uso della voce fuori campo del protagonista e ci regala un corteo di personaggi dolenti e spiazzanti; Bobby, un ragazzo ricoverato in ospedale, affetto da leucemia e Reggie, un nero affettuoso e paterno, che per far superare a Jim la sindrome d’astinenza, veglia su di lui giorno e notte.

Non mancano dei tocchi più visionari ed il giovane protagonista, prima di prostituirsi la prima volta, allucina Swifty, il suo coach che lo deride.  Le scene di basket sono centellinate, ma di buon effetto.

Nel cast Juliette Lewis, nei panni di Diane Moody, una tossicodipendente che si prostituisce ed è ridotta a vivere come una clochard. Colonna sonora con brani dei Doors e P.J. Harvey. Dal romanzo autobiografico Jim entra nel campo di basket, scritto nel 1963 da Jim Carroll.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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