E’ basato sul romanzo ‘I sette killer dello Shinkansen’ di Kōtarō Isaka questo deludente film di David Leitch ambientato nel velocissimo Shinkansen, treno che collega Tokyo a Kyoto. Ladyburg (Brad Pitt), in missione speciale, guidato telefonicamente da una voce femminile (Sandra Bullock), deve impossessarsi di una valigetta che contiene dieci milioni di dollari. Dovrà vedersela, tra gli altri, con Lemon (Brian Tyree Henry) e Tangerine (Aaron Taylor-Johnson), due killer, spietati, ma fin troppo sbadati, e soprattutto con the Pince (Joey King), una signorina apparentemente docile e sorridente, che gli darà filo da torcere.
In Bullet train il regista strizza l’occhio al pulp e, nelle prime battute del film, il brano “Stay’n alive” dei Bee Gees sembra garantire la carica giusta allo spettatore. Ma le battute, seppure ironiche, sono fiacche, i personaggi troppo caricati e Brad Pitt sembra capitato sul set per caso. Le scazzottate non mancano e le pistole spuntano fuori al momento giusto ma l’adrenalina non pompa nel cuore dello spettatore.
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