Lost dinosaurus di Sid Bennett – G.B – 2012

Il famoso esploratore Jonathan Marchant (Richard Dillane), fisico atletico ed asciutto, e cappello alla Indiana Jones, è a capo di una spedizione in Africa, organizzata dalla British Cryptozoological Society per la ricerca  di Mokele Mbembe, una creatura preistorica, discendente dei dinosauri. Compagni di viaggio Luke, il figlio quindicenne, la dottoressa Liz Draper, un’anonima biondina, ed un altro paio di intrepidi e coraggiosi esploratori. L’elicottero dove viaggiano precipita nel Congo e gli sfortunati eroi dovranno affrontare insidie ed avversità.

La trama è tutta qui e, già da queste premesse, si fa fatica a comprendere perché il regista Sid Bennet, autore anche del soggetto (con Tom Pridham) e della sceneggiatura (con Jay Basu), nonché i diversi produttori, abbiano messo in piedi un progetto così scontato, prevedibile e banale. Nel vano tentativo di incollare lo spettatore alla poltrona, Bennet sparge la vicenda dei laceranti (?) latrati che emette la misteriosa creatura, rigorosamente fuori scena per (quasi) tutta la durata del film e, solo sul finale la mostra, lasciando intendere  che è più simile al mostro di Lockness che ai dinosauri in stile Jurassic Park. Per rendere più credibile la narrazione, di tanto in tanto, inserisce delle finte riprese, in stile “vero documentario” e lascia che la Natura, con le sue gole profonde, la fitta vegetazione ed i  rigogliosi corsi d’acqua, faccia la parte del leone. Per quei spettatori appassionati dei dinosauri sullo schermo, non resta che consigliare la visione dell’irresistibile Susanna di Howard Hawks, anno 1938, con un irresistibile Gregory Peck, nei panni di un travolgente zoologo, esperto in brontosauri.

Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 189- Sett-Ott -2014