A noi piace freddo di Steno – Italia – 1960

21 Settembre 2023 | Di Ignazio Senatore
A noi piace freddo di Steno – Italia – 1960
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Roma. In piena occupazione nazista, Ugo Bevilacqua (Ugo Tognazzi) è in società con Titozzi (Peppino De Filippo) e, insieme, grazie a degli originali e fantasiosi espedienti, riescono a consegnare del cibo e delle vettovaglie ai loro clienti. I

rischi sono tanti e Ugo, nel consegnare del fegato nascosto in una valigia, è inseguito da due soldati tedeschi e per non farsi arrestare, si rifugia nell’appartamento di Rosalina (Yvonne Furneaux), una soubrette  che, per un banale equivoco, lo scambia per “Il Gatto”, un partigiano coraggioso che ha giurato di uccidere il comandante Von Krussendorf (Francis Blanche).

Il conte Raimondo di Villafranca (Raimondo Vianello) deve sposarsi e chiede a Ugo e Titozzi di provvedere al banchetto matrimoniale. I due, allora, decidono di riempire una bara di formaggio, olio, caciocavallo e di ogni altro ben di Dio. Rosalina, credendo di dare una mano a “ Il Gatto”, in combutta con alcuni partigiani, riempie una bara di armi che, per un banale errore, finisce a casa di Raimondo.

Intanto, il comandante Von Krussendorf decide di assistere al matrimonio e Raimondo, temendo il peggio, allestisce una finta cerimonia con Ugo, vestito da sposa.  Ugo e Raimondo nella fuga hanno un incidente d’auto e sono ricoverati in ospedale, dove hanno trovato rifugio Titozzi e il fido Cesarino (Carlo Taranto).

Anche Von Krussendorf, vittima di un incidente è in ospedale, dove si aggira Rosalina, travestita da infermiera. In ospedale giunge una telefonata di Hitler ma Titozzi, non avendolo riconosciuto e credendo a uno scherzo, gli fa una pernacchia.

Il Fuhrer crede che l’autore sia stato Von Krussendorf e lo fa arrestare. Intanto gli americani sono in Italia e Titozzi é nominato commendatore “per aver avuto il coraggio di fare una pernacchia a Hitler”.

Ugo è ancora in ospedale con Raimondo e quando si riprende, scopre di aver sposato Rosalina che continuerà a procurargli dei guai.

Sfruttando la popolarità derivata dai fortunati sketch televisivi di “Un due e tre”, Steno dirige per la terza volta Tognazzi e gli affianca Vianello. Sin dal titolo s’intuisce che Steno vuole proporre una chiara parodia della divertente pellicola “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, girata l’anno precedente e inserisce, naturalmente, nella trama inseguimenti, equivoci e travestimenti. Contemporaneamente, con questo film, rimpolpa il filone di commedia sul fascismo in voga in quegli anni.

La coppia Tognazzi – Vianello funziona e scatenano una cascata di risate. Nonostante lo sguardo stranito di Tognazzi e quello imbarazzato e disgustato di Vianello, la scena del finto matrimonio con Tognazzi vestito da donna non funziona, A tenere banco però è Peppino De Filippo, con la sua indimenticabile verve. La bella Furneaux tiene il passo.

Per un approfondimento sulla filmografia, la vita, le attività teatrali e televisive di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, interpretati al fianco dell’attore cremonese  dei film e dei registi che lo hanno diretto.

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