L’harem di Marco Ferreri – Italia – 1967

Margherita (Carroll Baker), il giorno del matrimonio, confida al fidanzato Gianni (Gastone Moschin) che, pur amandolo, non lo sposerà, perché non vuole sentirsi legata a un solo uomo.

Decide allora di ospitarlo nella sua villa di Dubrovnik, isolata e a picco sul mare, assieme a René (Michel Le Royer), un amico omosessuale, e agli altri suoi amanti; Gaetano (Renato Salvatori), avvocato, e Mike (William Berger), fotografo.

Superato l’iniziale sconcerto e imbarazzo, Gianni, Gaetano e Mike, solidarizzano e provano, a turno, a espugnare il cuore di Margherita che sceglie, di volta in volta, con chi andare a letto.

I tre amanti si sentono sotto scacco e quando Margherita annuncia che li lascerà per tornare in città, i tre passano al contrattacco; dapprima l’obbligano a cucinare, poi, le ricordano che è solo un oggetto sessuale e la costringono a  posare per delle foto osé, infine, in crescendo sempre più umiliante per lei, la spingono al suicidio.

Ferreri lancia un’altra freccia contro la società borghese e, con il suo inconfondibile tocco ironico, si scaglia contro l’inveterata concezione maschile che considera la donna come una schiava e mero oggetto di piacere.

Se nelle prime battute il tono è quello della commedia grottesca, con il progredire della vicenda, l’atmosfera diventa sempre più tragica e cupa. Tognazzi compare un attimo, nelle prime battute del film, come un ospite di una festa organizzata da Margherita.

Curiosità: Il film, rifiutato dalla Mostra del Cinema di Venezia, fu tagliato dallo stesso Ferreri che eliminò il personaggio di un matematico interpretato da George Hilton.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.