Andreino (Andrea Muzzi) lavora in un’azienda toscana di latticini. A causa di un banale alterco con Andrew Natali (Andrea Bruno Savelli), il figlio del padrone, con la complicità dei suoi amici Mazzafranca (Massimiliano Galligani) e Morfina (Toto Barbato) Andreino decide di rapirlo e di chiedere poi, per il rilascio, un riscatto milionario. Chiara (Alessia Fabiani), la fidanzata di Andrei, finisce anche lei, per caso, nelle grinfie degli improvvisati e pasticcioni rapinatori.
I registi provano a rinverdire i fasti della comicità toscana che un tempo sbancava ai botteghini ma confezionano una pellicola che non ha l’irriverenza, la simpatia e la sregolatezza di quelle sfornate dai loro predecessori. La regia ha il piglio amatoriale, la recitazione langue ed i tre stralunati rapinatori non riescono, ad essere credibili neppure per un istante. Muzzi e Savelli provano a rendere più appetitosa la pellicola inserendo, all’inizio della vicenda, un misterioso individuo che contamina, gli yoghurt prodotti dall’azienda casearia ma il presunto terrorista è fatto della stessa stoffa dei rapinatori.
Recensione pubblicata su Segno Cinema – N. 165 Settembre – Ottobre 2010
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