Una delle storie più curiose e insolite legate al mondo dell’antica Roma è quello legato al “ratto delle Sabine”. Evidentemente Romolo non conosceva bene la bellezza delle donne nate a Latina e nella sua provincia.
Manuela Arcuri ed Elena Santarelli, infatti, ne sono due fulgidi esempi. Due attrici dalla carriera sovrapponibili, prima come modelle e poi approdate al cinema, penalizzate, in qualche modo dalla loro lussureggiante bellezza, che ha finito per oscurare (fin troppo) le loro doti artistiche.
Anche se nata ad Anagni, Manuela Arcuri ha vissuto per anni a Latina, dove ha frequentato il liceo artistico. Dotata di un fisico statuario, fa il suo esordio al cinema in “Diario di un vizio” di Marco Ferreri e raggiunge il successo con “I laureati” di Leonardo Pieraccioni.
Successivamente è impegnata in numerose e fortunate commedie, diretta da Verdone, Vanzina, Panariello, Salemme. Attrice di fiction televisive è comparsa, tra le altre in “Carabinieri”, “L’onore e il rispetto”, “Caterina e le sue figlie”, ”Il peccato e la vergogna”.
Alessandro Gassman, nella sua autobiografia, in merito all’Arcuri, racconta un gustoso aneddoto.
“Nel film “Teste di cocco” partimmo con la troupe per il Borneo malese. (…) Insieme a noi lavorava Manuela Arcuri, che con un purissimo accento di Latina, interpretava una donna metà italiana a metà malese.
Durante le riprese quasi tutti i maschi presenti ci provarono con lei, Gianmarco Tognazzi le inviò da romantico tre rose rosse.
La sera successiva, nel Borneo malese, arrivarono milleduecento rose rosse elitrasportate, mandate dallo sceicco Mohammed El Habtoor, che, non contento dell’omaggio floreale, affittò un’intera ala del nostro albergo. Manuela sparì per tre giorni da set.”
Se l’Arcuri è la classica maggiorata italica, capelli e occhi neri, Elena Santarelli sembra essere, invece, il suo opposto.
Biondissima, fisico asciutto e slanciato, fa il suo esordio al cinema con “Il pranzo della domenica” di Carlo Vanzina. Seguono “Vita Smeralda” di Jerry Calà, “Commediasexi” di Alessandro D’Alatri, “Baciato dalla fortuna” di Paolo Costella, e, infine, in “Se mi vuoi bene” di Fausto Brizzi. In televisione, invece, è comparsa nelle serie “Camera cafè” e nel notissimo “Don Matteo”.
Ebbi modo di incontrarla una sera a cena. Mi aveva invitato il mio amico Alessandro D’Alatri che aveva allestito a teatro “Quando la moglie è in vacanza”, commedia scritta da George Axelrode, portata poi al successo da Billy Wilder nel film omonimo, con Marilyn Monroe come protagonista.
La piece teatrale era interpretata da Massimo Ghini e Elena Santarelli. A tavola, Ghini snocciolò una serie di aneddoti divertentissimi, io e D’Alatri lo seguimmo a ruota. Il vino fece il resto. La Santarelli, impeccabile, elegantissima, ascoltava in silenzio, con discrezione. La sua cena? Un’insalata.
Articolo pubblicato sulla Rivista Il Corace – Maggio 2024
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