Grazie tante… arrivederci di Mauro Ivaldi -1977 – Durata 105’ – V.M 18

28 Giugno 2024 | Di Ignazio Senatore
Grazie tante… arrivederci di Mauro Ivaldi -1977 – Durata 105’ – V.M 18
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Monica (Carmen Villani), fotomodella di nudi di riviste per soli uomini, stanca del lavoro, decide di partire per una vacanza nell’isola di Poros, in Grecia.

Nello stesso gruppo turistico c’è anche Lello (Mario Scarpetta), un seminarista in crisi vocazionale, che prima di partire è messo in guardia da un monsignore del convento, che gli ricorda che un maccabeo con i baffi veglierà sempre su di lui e lo metterà al riparo da ogni peccato.

Monica entra in un negozio per misurare una camicetta e, accetta la proposta del venditore di farle uno sconto, se, nel provarla, gli mostra i seni. Lei non ci pensa due volte e accetta, ma Lello, scandalizzato, la denuncia per offesa al pudore.

I due finiscono in caserma al cospetto di un maresciallo (Memmo Carotenuto) che, dopo un breve interrogatorio, li lascia andare. Monica e Lello perdono il pullman che avrebbe dovuto portarli al porto di Brindisi e poi al traghetto per l’isola.

Intanto Lello, memore del monito del monsignore, di tanto in tanto, allucina qualcuno con i baffi che lo segue e lo aiuta a scaccia le possibili tentazioni legate alla vicinanza della conturbante Monica.

Lasciati bagagli e portafogli sull’autobus, i due rimangono al verde. Monica, pratica e concreta, fa gli occhi dolci al proprietario di un albergo, e i due riescono a pernottare in una comoda e confortevole camera.

Recuperate valige e portafogli, entrambi perdono nuovamente il traghetto e sono costretti a restare ancora un altro giorno insieme a Brindisi. Divenuti inseparabili, finiscono in una bisca dove Monica s’imbatte nel manager (Vittorio Caprioli) del casino e, baciata dalla fortuna, dopo averlo sfidato ai dadi, vince un mucchio di soldi.

Con il provento della vincita, Monica e Lello comprano un’auto e decidono di rientrare a Roma, ma si fermano prima in un paesino dove s’imbattono in Faustino (Gianfranco D’Angelo), un bombarolo che, invece di far saltare in aria una sede della DC, confeziona una molotov che fa solo fumo.

Monica decide di fare un salto nel suo paesino natio per rivedere il padre, ma giunta sul posto, per non turbarlo, si accontenta di vederlo da lontano, mentre è affacciato al terrazzo, Decisi a ritornare a Roma, Monica e Lello fanno l’amore.

Commediola diretta dal marito di Carmen Villani, che punta sui turbamenti del giovane seminarista che, a contatto con la travolgente e avvenente Monica, finisce, naturalmente, per dare un calcio a vocazione, complessi e tabù.

Un tema, quello del seminarista che non resiste al fascino femminile, già trattato, in verità, nel 1974 da Massimo Dallamano in Innocenza e turbamento. In questo film, molto più casto del precedente, Ivaldi propone una sorta di road movie, ricco di sorprese e imprevisti e il seminarista, seppur attratto dalle curve di Monica, per quasi tutta la durata del viaggio sembra poco interessato alle grazie della travolgente Monica.

Carmen Villani è come sempre fresca e spontanea. Il film ebbe poca fortuna al botteghino, forse perché, dopo i successi delle prime pellicole (La supplente, Ecco lingua d’argento e Lettomania) il pubblico sperava di vedere la cantante – attrice ancora più discinta.

Un altro punto debole del film è la scelta di affiancare Villani all’acerbo Scarpetta. Caprioli compare solo nelle scene del casino ed è un furfante che paga la vincita di Monica con dei soldi falsi, ma resta gabbato, perché il suo improvvido assistente, li accetta in cambio dell’auto.

Particina per Gianfranco D’Angelo, una delle star maschili delle commedie sexy, sin dall’esordio nel filone nel 1975 in Grazie …nonna del 1975 di Marino Girolami, L’insegnante di Nando Cicero e La liceale di Michele Massimo Tarantini.

Esilarante interprete di tanti film “scolastici” e “militareschi”, ha sempre vestito i panni di personaggi per lo più goffi e sgraziati, ma ingenui e dal cuore d’oro, che tentano invano di sedurre bambole dalle curve mozzafiato.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024

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