Durante un viaggio in treno fra Roma e Viterbo, Maurizio (Aldo Puglisi), è irresistibilmente attratto dalla bella studentessa Enrichetta Cordelli (Beba Loncar).
Sempre più eccitato. l’assale e la bacia. Lei, spaventata per l’aggressione, emette un urlo e attiva l’allarme del treno. Accorre la polizia, scoppia lo scandalo e a Maurizio non resta che rivolgersi all’avvocato Giorgio La Barbiera (Carlo Giuffré), amico d’infanzia.
Per convincere gli zii della ragazza a ritirare la denuncia, Giorgio si reca nella loro villa, e s’imbatte nello zio (Alberto Bonucci) di Enrichetta, che gli ribadisce che chi ha insidiato la nipote merita una pena esemplare.
Lo zio si placa, però, quando scopre che l’avvocato è il cugino di un noto onorevole e, divenuto, all’improvviso, cordiale e gentile con lui, lo invita prima a cena e poi insiste perché pernotti da loro. L’avvocato resta da solo con Enrichetta e, con garbo, prova a convincerla che se inizia il processo, potrebbe essere travolta dallo scandalo.
Enrichetta è indispettita e irritata e, per mostrargli i danni accorsole per la violenza subita, gli propone di ricostruire la scena incriminata. Mimando quanto successo non solo inizia a stuzzicare l’avvocato, ma gli sussurra che se lui la baciasse, non reagirebbe come fece in treno.
I due vanno a letto, ma l’indomani mattina la zia di Enrichetta si impunta e comunica all’avvocato che è disposta a ritirare la denuncia solo in cambio di una lauta somma di denaro.
Allontanato lo spettro del processo, Maurizio gongola di gioia, ma come spigare alla bella moglie l’ammanco di quella grossa cifra? Giorgio allora si offre di ammansire sua moglie, nello stesso modo come ha convinto Enrichetta.
Steno (Il vichingo venuto dal Sud, L’uccello migratore, Febbre da cavallo, La patata bollente, Il tango della gelosia…), uno dei maestri della commedia all’italiana, dirige in realtà, un film antecedente alla nascita del periodo d’oro della commedia sexy, ma che, a pieno diritto può farne parte.
Beba Loncar, infatti, non si spoglia, ma con quel misto di candore e spregiudicatezza, trasmette alla vicenda una carica di estrema sensualità. Non a caso, il regista la mostra nelle scene del treno che accavalla continuamente le gambe, ammicca in qualche modo all’eccitatissimo Puglisi ed è intenta a leggere, non a caso, L’amante di Lady Chatterly.
Giuffrè, come al solito elegante e sornione, non sfodera questa volta le sue doti di seduttore ed è, di fatto, preso al laccio dalla disinibita e sfrontata protagonista.
L’attrice di Belgrado comparirà poi ne La ragazza dalla pelle di luna di Luigi Scattini, che segna l’esordio di Zeudy Araya (1972) al cinema e nel più torbido Quella strana voglia d’amare di Mario Imperioli (1977).
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024
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