Lezioni di violoncello con toccata e fuga di Davide Montemurri – Italia – 1976 – Durata 94’

3 Luglio 2024 | Di Ignazio Senatore
Lezioni di violoncello con toccata e fuga di Davide Montemurri – Italia – 1976 –  Durata 94’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il conte Riccardo dei Riccardi di Serracapitolla, nostalgico del Duce e di Hitler, è sposato con una contessa (Sandra Mantegna) ricca ed avara, che gestisce le finanze familiari, e lo domina e tiranneggia.

Il figlio Stefano (Christian Borromeo), contestatore inquieto e anticonformista, vuole prendere lezioni di violoncello. Giunge nella splendida villa con piscina, Stella Brega Hannover (Marina Malfatti), un’insegnante apparentemente timida e complessata, ancora illibata.

Sin dal primo incontro, Stefano prova a capire che panni veste l’insolita professoressa e, tra una lezione e l’altra, inizia a legare sempre più con lei e a stuzzicarla, sotto l’occhio vigile di Leopoldo (Mario Scaccia), il fido cameriere. Dopo una serie di colpi di scena. il conte propone a Stella di rapire Stefano così da scucire un miliardo alla perfida moglie.

Lei sta al gioco e, con una scusa, conduce Stefano in un capanno abbandonato. La contessa megera sborsa il miliardo e il conte, che aveva programmato tutto, deciso ad accaparrarsi il malloppo, dopo aver fatto l’amore con Stella, le punta contro una pistola mentre è nella vasca da bagno; lei più svelto di lui, scaglia il phone accesso nella vasca e lui muore sul colpo, fulminato.

Sul finale, Stella si reca alla stazione dove, ormai impazzita, allucina il padre (Gabriele Ferzetti), morto sul Titanic assieme alle sue enormi ricchezze. Nell’ultima scena il terribile Stefano, costretto dopo una caduta, su una sedia a rotelle, fa saltare in aria il Vaticano.

Pellicola atipica rispetto ai canoni classici della commedia sexy, immersa in un’atmosfera sognante e infarcita da dialoghi e situazioni surreali e non sense.

Compiono infatti, sulla scena, dei personaggi che interpretano Dracula e Frankenstein e, nel corso della narrazione Stefano, un adolescente alquanto strano e complessato, libera i suoi istinti sadici, azionando una carrucola che lascia sospesa e a testa in giù la povera professoressa.

Montemurri cita Shakespeare e affida a Giuffrè anche il ruolo di un onorevole, cugino del conte, che va a letto con la contessa. Per tutto il film, campeggia il rapporto edipico di Stella con il padre e, non a caso, mentre è a letto con il conte, sul più bello lo chiama papà.

Il regista affida a Giuffré un improbabile accento tedesco e compone una pellicola confusa e cervellotica che già dopo il primo fotogramma, non sta in piedi.

Nel cast Leopoldo Trieste, nei panni del dottor Silenzio. Marina Malfatti, al suo ultimo film, aveva esordito nel filone con Decameron 3 Le più belle donne del Boccaccio di Italo Alfaro (1972). Christian Borromeo, all’esordio nel filone, comparirà poi nel torbido Senza vergogna di Gianni Siracusa (1986).

 

 

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024

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