Il quarto uomo di Paul Verhoeven – Olanda – 1983 – Durata 104’

22 Settembre 2024 | Di Ignazio Senatore
Il quarto uomo di Paul Verhoeven – Olanda – 1983 – Durata 104’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Gerard Reve (Jeroen Krabbé), giovane scrittore di successo, bisessuale, confonde spesso i prodotti della sua mente allucinata con la realtà. Invitato a tenere una conferenza a Flemminga, incontra alla stazione di Amsterdam un ragazzo che lo affascina, ma non riesce ad avvicinarlo.

Alla conferenza conosce Christine (Renee Soutendijk), una misteriosa e ricca estetista, che lo invita a trascorrere il weekend da lei. Gerard accetta, va a letto con lei, ma ben presto scopre che è la donna di Hernan (Thom Hoffman), il ragazzo che lo aveva colpito in stazione.

Deciso ad incontrarlo, accetta l’invito di Christine di fermarsi da lei un altro paio di giorni. Dopo aver visionato per caso dei filmati amatoriali, scopre che Christine è vedova di tre mariti.

Convinto che lei, mantide religiosa, con un diabolico disegno, abbia fatto morire il primo marito, (precipitato con il paracadute), il secondo, (facendolo sbranare da un leone), e il terzo (a seguito di un incidente in mare), teme che Christine, dopo averlo sedotto, voglia uccidere un “quarto uomo”.

Cerca allora di mettere in guardia Hernan, che lo deride e non crede alle sue congetture, ma Hernan muore poco dopo, per una tragica fatalità. Sconvolto, Gerard impazzisce e…

Con questo film, tratto da un romanzo di Gerard Reve (l’identico nome del protagonista), Paul Verhoeven (Kitty Tippel Quelle notti passate sulla strada, RoboCop, Atto di forza, Basic Instinct, Elle…) impagina un film atipico che vira nell’horror, ogni qual volta il protagonista è divorato da incubi, allucinazioni e fantasticherie ad occhi aperti.

Il regista olandese condisce la trama con delle pudiche scene di sesso, qualche inserto onirico e lascia aperta la possibilità che le congetture di Gerard siano solo frutto della sua mente malata e che Christine sia soltanto una donna sfortunata, perseguitata da un atroce destino.

Gerard è descritto come un gaudente, dotato di un humour devastante e che, in maniera autoironica, non prende sul serio la propria professione di scrittore.

 

 

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