Pierre Tardivet (Bourvil), maturo professore di liceo, dopo aver risposto a un annuncio per cuori solitari, conosce Marie-José (Michèle Morgan), una commessa di un negozio di dischi, dolce e gentile ma con un naso che le deturpa il viso.
I due si sposano, hanno dei figli, ma Pierre, anni dopo, è coinvolto in un incidente automobilistico causato dal dottor Bosc, famoso chirurgo estetico, ed è ricoverato nella clinica del luminare.
Il chirurgo, per farsi perdonare per il danno causato, si offre di operare gratis Marie-José. Pierre si oppone all’intervento ma lei non gli dà ascolto e, a sua insaputa, si sottopone all’operazione.
Come d’incanto, lei da brutto anatroccolo si trasforma in un cigno, scatenando così l’ira e la rabbia di Pierre che teme che la moglie possa attirare si di sé le attenzioni degli altri uomini.
Il loro rapporto va in crisi, lui non le perdona il cambiamento estetico ed è sempre più nervoso e irritabile.
Più volte, lei prova a rassicurarlo che, dopo l’operazione, non è cambiato nulla tra loro due, ma Pierre non vuol sentir ragioni e, grazie al suo comportamento rabbioso ed infantile, di fatto, la getta tra le braccia dell’ex marito della sorella, di cui lei era segretamente innamorata da tempo.
Avendo intuito che non avrebbe potuto più tenerla al guinzaglio, sul finale, Pierre, ormai con la mente sempre più in disordine, medita di scaricare la propria rabbia e frustrazione contro il dottor Bosc, responsabile, a suo dire, di avergli rovinato la vita.
Marie-José e l’amato decidono di partire per il Canada, ma prima che la nave salpi, sono raggiunti da una tragica notizia…
Con questo film Cayatte (Non sono un’assassina, Morire d’amore, L’amore ha due facce…) vuole narrare lo smarrimento di un uomo insicuro ed egoista che, invece di gioire per avere accanto una donna affascinante, che si è finalmente affrancata dal complesso che le aveva rovinato la vita, si danna perché sente di non essere più alla sua altezza.
Le sue paure (che si rivelano, in verità, fondate) affondano, infatti, sulla consapevolezza che Marie-Josè, dopo l’intervento, da donna sottomessa, si sarebbe trasformata in una donna libera ed indipendente.
Cayatte non carica i comportamenti dei protagonisti della vicenda e la presunta ribellione di Marie-José è solo accennata.
Nel film piccolo cameo di Sandra Milo che compare nei panni dell’assistente di Bosc, che rassicura Marie-José sull’intervento e la spinge a farsi operare dal chirurgo.
Pessimo il remake hollywoodiano L’amore ha due facce per la regia di Barbra Streisand nel 1996.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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