Anatomia di un omicidio di Otto Preminger – USA – 1959

5 Marzo 2025 | Di Ignazio Senatore
Anatomia di un omicidio di Otto Preminger  – USA – 1959
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Barney Quill, un tipaccio, violenta Laura (Lee Remick), la giovane e attraente moglie del tenente Manion (Ben Gazzarra), reduce dalla guerra di Corea.

Quest’ultimo si reca nel bar dove si trovava Quill e lo fredda con dei colpi di pistola. Su suggerimento del socio Parnell (Arthur O’Connell), un avvocato ubriacone di origini irlandese, l’avvocato Paul Biegler (James Stewart) assume la difesa di Manion.

Le prove contro l’imputato, reo confesso, sono schiaccianti e la vittima è assistito dall’avvocato Claude Dancer (George C. Scott), un principe del Foro, che non solo si avvale in aula del supporto di un collega, ma anche di uno psichiatra di fiducia.

I testimoni confermano la dinamica dell’omicidio e Biegler, per prendere tempo, prova a mescolare un po’ le carte.

L’accusa punta a mostrare Laura come una donna che, con i suoi comportamenti seduttivi e disinibiti, aveva provocato Quill e descrive Manion come un uomo corroso da una patologica gelosia.

Spulciando tra le sentenze, Biegler scopre un precedente che fa riferimento a un omicidio compiuto da un imputato, sotto un irrefrenabile e incontrollabile impulso.

Grazie a questa linea difensiva, confermata da uno psichiatra, Manion, al momento del fatto, è considerato affetto da una crisi dissociativa e non imputabile.

Otto Preminger (Vertigine, Seduzione mortale, L’uomo dal braccio d’oro, Exodus…) dirige questo pregevole court –movie, tratto da romanzo di Roman Taylor, e lascia che la vicenda si svolga, quasi totalmente, nell’aula del tribunale.

Come il sottogenere impone, si assiste alle scaramucce tra i due battaglieri avvocati che si punzecchiano ad ogni occasione e, rivolgendosi al giudice Weaver, si contrastano a suon di “Mi oppongo”.

A rendere originale e diverso dagli altri avvocati che compaiono sullo schermo, è la figura del mite e disarmante Biegler, avvocato di provincia, perennemente al verde, perché ama più pescare e vivere all’aria aperta, che trascorrere le giornate in un’aula di tribunale. Stewart, come sempre, impareggiabile

 

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