I gemelli Elliot e Beverly Mantle (Jeremy Irons), affermati ginecologi, si occupano di sterilità femminile. Un flashback ci riporta a qualche anno precedente e assistiamo a una solenne cerimonia, nel corso della quale, il preside della Facoltà di Cambridge, li premia per la loro invenzione: un divaricatore utile nella pratica ginecologica.
Passano gli anni e i gemelli ritornano a Toronto, loro città natale. Identici fisicamente, ma completamente diversi nel carattere, si dividono tutto; donne, amicizia, casa, carriera.
Un giorno, Elliot visita Claire Niveau (Genevieve Bujold), giovane attrice, e scopre che ha un utero triforcuto. Beverly inizia a fare uso di sostanze stupefacenti e Claire diventa la sua amante, ignara che sia gemello di Elliot.
Dopo aver intuito di essere andata a letto con entrambi e di essere stata usata per i loro torbidi giochetti, offesa e indignata, tronca la relazione con Beverly che, disperato, si tuffa nell’alcol e inizia a disertare sempre più frequentemente lo studio professionale.
Elliot cerca, invano, di contenere la follia del fratello, ma comprende che ogni tentativo di riportarlo alla realtà, è vano.
Beverly, ormai in preda alle sue farneticazioni deliranti, commissiona ad un cesellatore – artigiano degli strani attrezzi ginecologici per “donne mutanti” e, dopo aver cercato di visitare una paziente, con uno di questi inquietanti strumenti chirurgici, è radiato dall’albo. Il finale si chiude un crescendo torbido e surreale.
In questa pellicola (il cui titolo originale letteralmente va inteso come “gemelli sputati”), il regista canadese conferma la sua ossessione per il corpo umano, già mostrata nelle pellicole precedenti.
Cronenberg non si accontenta delle superfici e, mai come questa volta, scava, perlustra all’interno della carne. Il corpo, metafora della mente e di quelle zone d’ombra e ambigue della nostra anima, diviene altro da sé, fino ad assumere le sembianze di un corpo inconoscibile, misterioso, mutante.
Per sondarlo, non bastano più i vecchi e desueti strumenti chirurgici, ma attrezzi da ri-disegnare, re-inventare.
Cronenberg descrive, in maniera poetica e struggente, quel lento e inarrestabile scivolamento nell’abisso della follia e, lungo la narrazione, assistiamo alla lenta, graduale e inarrestabile discesa negli inferi dei gemelli, descritti come due personalità legati in maniera simbiotica e complementare, ma diverse tra loro; deciso, autoritario, spregiudicato e trasgressivo Elliot; passivo, dipendente, depresso e insicuro Beverly.
Tratto da un episodio realmente accaduto e narrato nel romanzo Twins di Bari Wood e Jack Geasland.
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