L’uomo con gli occhi a raggi X di Roger Corman – USA -1966 – Fantascienza – Durata 80’ v.m 14

20 Aprile 2025 | Di Ignazio Senatore
L’uomo con gli occhi a raggi X di Roger Corman – USA -1966 – Fantascienza – Durata 80’ v.m 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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James Xavier (Ray Milland) è ossessionato dal desiderio di amplificare lo spettro d’azione della vista umana e ha sperimentato un farmaco che permette di migliorare di gran lunga il visus.

Ma il farmaco ha effetti collaterali così devastanti che un coniglio. al quale l’aveva somministrato, muore.

La Fondazione per cui lavora, gli affianca la dottoressa Diana (Diana Van Der Viis), giovane ricercatrice.

Xavier si inocularsi il farmaco e, nel visitare una paziente, grazie al suo sguardo a raggi X, scopre che alla piccola è stata formulata una diagnosi errata.

In sala operatoria, dopo aver impedito al collega di compromettere la vita della paziente, la opera e le salva la vita.

Ma il suo comportamento poco etico, lo spinge a far perdere le proprie tracce.

Xavier si rifugia in un circo dove, con gli occhi bendati, si esibisce come fenomeno da baraccone e, successivamente, si lascia convincere da un individuo meschino e traffichino a farsi passare come guaritore, diagnosticando malattie alle persone sofferenti.

Diana lo rintraccia e insieme decidono di raggranellare un po’ di soldi in un casinò.

Xavier sbanca, ma, accusato di essere un baro, è inseguito dalla polizia. Impazzito, sul finale, si cava gli occhi.

Capolavoro di Corman che ci regala una delle figure più tragiche mai apparse sullo schermo. In maniera originale, il regista di Detroit non mostra il classico “mad doctor” che vuole sfruttare scientifiche per i propri interessi personali, bensì un medico che dona la propria vista per diagnosticare ai  pazienti le misteriose malattie di cui sono affetti.

Assetato di conoscenza, Xaiver perde gradatamente la vista, fino ad accecarsi, come Edipo, nell’indimenticabile sequenza finale.

Per rendere visibili allo spettatore le amplificate capacità visive del dottor Xavier, il regista pone in sovrimpressione, al centro dello schermo, un gigantesco cerchio dai contorni arancione.

Da incorniciare le scene che precedono i titoli di testa: un globo oculare ripreso in primissimo piano che galleggia in un liquido trasparente e una spirale concentrica che sembra voler ipnotizzare lo spettatore.

Simpatica e irriverente la scena in cui Xavier, grazie alla sua vista portentosa, invitato a una festa, vede i partecipanti in costume adamitico.

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