Ignazio Senatore intervista: BASTA PERMALOSITÀ. AL SUD DOBBIAMO IMPARARE A CRESCERE

26 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista: BASTA PERMALOSITÀ. AL SUD DOBBIAMO IMPARARE A CRESCERE
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“La scuola più bella del mondo”, campione d’incasso del week end, vola a gonfie vele al botteghino e Luca Miniero, il suo regista, non sembra molto scosso dalle (giuste?) polemiche sollevate ieri dalle colonne del nostro giornale dalla professoressa Rosanna Vacchiano, insegnante del I° Circolo didattico di Acerra che, non riconoscendosi nella “pittoresca” e stereotipata rappresentazione degli alunni e degli insegnanti proposta dal cineasta napoletano, lo ha accusato di aver fatto con il suo film, ”più danni alla città del termovalorizzatore”.

Calmo, pacato, sornione ed un tantino  infastidito dal can can suscitato dalle polemiche, Miniero ha così replicato:

Vivo a Firenze e non ho letto le critiche che mi ha rivolto la professoressa. Ogni volta che esce un mio film nasce sempre una polemica. Dopo aver diretto “Benvenuti al Sud” c’è stato addirittura chi mi ha detto che, mostrando quel territorio così bello ed incontaminato, lo avrei rovinato, perché avrei fatto arrivare i napoletani. Sono abituato alle critiche. Ne “La scuola più bella del mondo” non faccio altro che mostrare un dato che è davanti a tutti; le scuole del Sud sono ultime nelle classifiche delle scuole italiane. Nel film uno dei protagonisti dice: “Abbiamo smesso di sognare”. E non è forse vero che chi ha figli, li manda a studiare all’estero o al Nord? Non nascondo i problemi, né la realtà, e credo che non bisogna essere perbenisti o permalosi. Anche i media, dovrebbero non alimentare della false polemiche, anche perché nel corso del film uno dei personaggi ribadisce che nel Sud ci sono tante energie. Per il mio film “Un boss in salotto” sono stato criticato perché parlavo di camorra. Esiste o non la camorra? Dobbiamo imparare a crescere. Va da sé che ognuno poi abbia la propria opinione.

Rimandate (con garbo) le critiche al mittente, la verità è che il regista napoletano, con quest’ultima pellicola, sembra aver esaurito la leggerezza, l’ironia e la verve comica di un tempo, limitandosi a proporre una storiella leggerina che ruota intorno ad un preside di scuola, competitivo e nozionistico che, per riparare ad un incredibile equivoco, prova, in tutti i modi a far passare una scolaresca di Acerra, un paese dell’hinterland napoletano, per degli africani provenienti da Accra, capitale del Ghana.

Il vero limite del film è proprio nell’assunto da cui è partito il regista partenopeo; raffigurare alunni e professori del Sud (brutti, sporchi e cattivi) per come gli altri li immaginano, contribuendo però, inevitabilmente, a rinsaldare beceri e logori luoghi comuni. Per sua stessa ammissione Miniero ha già dichiarato che abbandonerà il tema legato alla conflittualità nord-sud e che dal prossimo film affronterà altre tematiche. Scommettiamo che, anche la prossima volta non mancheranno le velenose polemiche? 

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno il 19-11-2014

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