Al di là dell’orrore di Victor Trivas – Germania – 1959

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Il dottor Abel (Horst Frank) è un illustre scienziato impegnato nel campo dei trapianti d’organo. Ultimamente, in via sperimentale, grazie al suo siero Z, ha separato la testa di un cane dal corpo e l’ha tenuta in vita per quattro mesi. Lo aiutano nelle sue ricerche Walter, un suo fido collaboratore, e Irene, un’infermiera zoppa e deforme che vive nella speranza di essere un giorno operata dal dottor Abel. Un giorno si presenta al laboratorio il dottor Ood e il vecchio scienziato, dopo avergli illustrato le sue recenti acquisizioni in campo scientifico, gli confessa di avere il cuore logoro. Ood propone di sottoporlo a un trapianto cardiaco, il luminare accetta, ma al risveglio scopre che la sua testa, separata dal corpo, fluttua in un liquido trasparente. La sete di conoscenza di Ood non si placa e, in pieno delirio d’onnipotenza, innesta la testa di Irene sul corpo di Lilly, una spogliarellista sua vecchia amica. Ood uccide anche Walter, ma la polizia è ormai alle sue calcagna e per sfuggire alla cattura si lancia nel vuoto.  

Capolavoro del genere, asciutto e rigoroso, diretto da Victor Trivas, che non indugia nei facili sentimentalismi ed annovera alcune immagini indimenticabili: la testa del povero dottor Abel, appoggiata miseramente su un tavolino e collegata mediante un’infinità di tubi a un liquido trasparente che la tiene in vita; il viso estasiato e trionfante di Ood dopo ogni operazione; lo sguardo di compiacimento di Irene quando scopre di possedere il sensuale corpo di Lilly. Disperato e dolente il povero Abel che cerca, invano, di convincere Ood a donargli la morte.