Benny e Joon di Jeremiah S. Chechik – USA – 1993

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Joon Pearl (Mary Stuart Masterson) è una ragazza problematica che dalla morte dei genitori, avvenuta quando aveva dieci anni, vive in compagnia del fratello Benny (Aidan Quinn). Joon è un po’ stramba e non lega con nessuna governante. La dottoressa Garvey (C.C. Pounder), la psichiatra che l’ha in cura, spinge Benny a prendere in considerazione l’ipotesi di un suo ricovero in una casa famiglia, ma lui prende tempo. In città arriva Sam (Johnny Depp) un mimo stralunato e svitato, con in testa un buffo cappello, che verrà assunto  come governante. L’arrivo di Sam porta una ventata di gioia e d’ottimismo in quella casa; Joon s’innamora di lui e Sam ricambia con un affetto sincero. Benny scopre la loro relazione e caccia di casa Sam. I due non si perdono d’animo e fuggono insieme, ma Joon va in crisi ed è ricoverata nel reparto psichiatrico diretto dalla dottoressa Garvey. Il classico lieto fine concluderà la vicenda.

Commedia che si lascia gustare e che scivola via senza grossi intoppi. Il regista Jeremiah Chechick, per non cadere nello stereotipo della schizofrenica piena di tic e di allucinazioni, mostra Joon come una ragazza più timida ed introversa che affetta da una vera patologia psichiatrica ed a furia di sottrarre fa i modo che i sintomi della protagonista evaporino come neve al sole non appena incrocia Sam. Sullo sfondo il difficile rapporto di Joon con Benny, un fratello iperprotettivo che per starle vicino sacrifica la propria vita affettiva e sentimentale, ma finisce, inevitabilmente, per soffocarla e tenerla al guinzaglio. Chechick omaggia il cinema muto citando Chaplin e la sua “danza dei panini” e l’immenso Buster Keaton.