La piccola Libby Day accusa il fratello Ben, in odore di satanismo, di aver ammazzato la madre e le due sorelle. Degli appassionati di delitti famosi, dopo aver studiato il caso, certi dell’innocenza di Ben, in carcere da ventiquattro anni, contattano Libby (Charlize Theron) e, dietro pagamento, le chiedono di aiutarli a riaprire il processo.
Possiamo fidarci dei nostri ricordi d’infanzia? E se il grande maestro viennese, definendoli “ricordi di copertura” ci avesse, giustamente, messo in guardia, esortandoci a non dare loro troppo peso? Intorno a questo intrigante interrogativo ruota l’inquietante pellicola, tratta dal romanzo di Gillian Flyn, diretta con maestria da Gilles Paquet – Brenner. Con un sapiente montaggio parallelo ed un avvolgente uso di flashback, il regista francese confeziona un thriller che, scavando nell’inconscio della protagonista, mette a nudo l’intricato intreccio di fragilità, egoismo, paura ed aggressività che popola la mente della protagonista. Charlize Theron da Oscar.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 201 – Settembre – Ottobre 2016
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