A civil action di Stephen Zaillian – USA – 1998

10 Giugno 2025 | Di Ignazio Senatore
A civil action di Stephen Zaillian – USA – 1998
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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A Woburn, cittadina del Massachusetts, negli anni Ottanta, otto famiglie avevano denunciato, con scarso successo, la Grace & Co e la Beatrice Foods, multinazionali colpevoli di avere contaminato con delle sostanze chimiche l’acqua potabile, e aver causato la morte dei loro figli per leucemia.

L’avvocato Jan Schlicthmann (John Travolta), comprende che, per incolpare i due colossi chimici, occorre fare degli scavi nella zona e avvalersi di geologi. Non avendo il suo piccolo studio la forza economica per sostenere le spese, inizialmente, rifiuta l’incarico.

Dopo aver visto con i propri occhi, lo stato delle acque del luogo, ci ripensa e accetta.

A difendere la Grace è l’avvocato Cheeseman (Bruce Norris) ma, il vero osso duro è Facher (Robert Duvall), legale della Beatrice, Schlichtmann interroga gli operai della fabbrica e raccoglie delle schiaccianti prove contro le due multinazionali.

Il giudice Skinner (John Lithgow) si oppone alla deposizione degli operai. La Beatrice è assolta ma la Grace resta sotto processo.

Al Fustis (Sydney Pollack), amministratore delegato della società, offre a Schlicthmann, come risarcimento, per i suoi assistiti, otto milioni. Inizialmente, rifiuta ma, ormai, lui e gli altri avvocati del suo studio sono sul lastrico e è costretto ad accettare la proposta, scatenando l’ira e la delusione dei familiari dei bambini deceduti.

Schlichtmann si separa dai colleghi di studio e, trascorso qualche tempo, trova il modo di incastrare le due aziende, condannate a un risarcimento di gran lunga maggiore a quello inizialmente proposto.

Steven Zaillian, (già sceneggiatore di film di successo come Risvegli, Schindler’s List e Gangs of New York e regista di In cerca di Bobby Fisher e Tutti gli uomini del re…) ambienta la vicenda a Boston, negli anni ’80, e traspone sul grande schermo il romanzo di Jonathan Harr.

Al centro della vicenda, l’ennesima lotta tra un avvocato idealista di un piccolo studio e un pool di avvocati affermati e senza scrupoli, al soldo di potenti multinazionali.

Zaillan tiene con il fiato sospeso gli spettatori e, prima del colpo finale, per aumentare la tensione, lascia credere che Schlicthmann e le famiglie dei poveri bambini morti di leucemia, abbiano perso la causa.

Tratto da una storia vera. Nomination a Robert Duvall come migliore attore non protagonista.

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