John (Klaus Kinski) sposa Helen (Margaret Lee), una ricca contessa proprietaria di una fabbrica. La donna, libera e disinibita, ha una relazione con Liz (Annabella Incontrera) e decide di abbandonare il marito, ma la Jaguar su cui viaggia esplode e lei muore sul colpo. John, nominato erede universale, acquisisce tutti i suoi beni ma non sa darsi pace. Una sera, trascinato da Christine in un locale notturno assiste alla proiezione di un filmino osé e, grazie a un tatuaggio e a un anello, riconosce Helen in una delle protagoniste. Smuove un po’ le acque e scopre che il video era stato girato alcuni giorni prima e che sua moglie è viva. Entrato in possesso del filmino lo mostra a Ralph (Sidney Chaplin), padre di Helen e suo socio in affari, ma nel corso della visione non vi è più traccia né del tatuaggio né dell’anello e John si convince che la sua mente sta irrimediabilmente vacillando. La verità verrà presto a galla: Brown, con la complicità di Liz, dopo aver sabotato l’auto della figlia, aveva manipolato il filmino per far impazzire John e impadronirsi dei suoi beni.
Riccardo Freda colleziona una pellicola ibrida che non lascia traccia nella mente dello spettatore. Il regista ambienta la vicenda in un vecchio castello londinese ma, abbandonati gli stilemi del gotico, dopo aver puntato sui torbidi amori delle protagoniste, con la morte di Helen vira nel giallo senza però infondere alla trama la giusta tensione ed il ritmo adeguato. Kinski beve litri di whisky, arriccia un po’ la fronte, appare triste, incupito e pensoso, ma si intuisce che non fa sul serio. Da brividi la scena in cui Liz, fingendo di essere Helen, mostra in una cattedrale gotica il suo (finto) viso deturpato a John. Dal romanzo The face in the night di Edgar Wallace.
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