A fior di pelle – Under the Skin (Under the Skin) di Carine Adler – GB – 1997 – Durata 81’

5 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
A fior di pelle – Under the Skin  (Under the Skin) di Carine Adler – GB – 1997 – Durata 81’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Una donna (Rita Tushingham), affetta da un tumore al cervello, comunica alle figlie Iris (Samantha Morton) e Rose (Claire Rushbrook) che non vuole sottoporsi a nessun ciclo di chemioterapia. Alla sua morte, Iris sprofonda in uno stato di smarrimento e di apatia mentre Rose, in dolce attesa, fredda e calcolatrice, si accaparra i pochi oggetti di valore che sono rimasti in casa. Iris è sempre più spenta, si licenzia dal piccolo negozio dove lavora come commessa e si trasferisce in un angusto appartamento. Gary (Matthew Delamere), il suo ragazzo la tradisce, e lei s’imbatte in Tom (Stuart Townsend), un perverso che la usa solo per delle squallide prestazioni sessuali. Dopo aver riallacciato i rapporti sfilacciati con Rose, Iris prova a mettere ordine nella propria vita.

La regista, all’esordio, ambienta la vicenda  in una Liverpool fredda ed incolore. Iris, una ragazza, abbandonata dal padre quando era bambina, è ossessionata dall’idea che la madre abbia solo occhi per sua sorella Rose, una ragazza cinica e con il ghiaccio al posto del cuore. Alla morte della madre, i suoi dubbi diventano certezze ma, ciononostante, la tiene in vita, idealmente, indossando i suoi abiti ed inforcando i suoi occhiali da sole. Invano, Iris cerca calore e conforto nei suoi amanti occasionali e un pizzico d’attenzione nella sorella che, con piccoli mezzucci ed un mare di bugie, dopo aver fatto man bassa dei piccoli averi che c’erano in casa, nega di aver rubato l’anello della madre a cui Iris teneva tanto. Adler ci regala un film intenso e disperato ma riesce, con un pizzico di maestria, a stemperare rabbia e tensione; su tutti quando Iris, dopo il trasloco, non ricorda più dove ha messo le ceneri della madre che custodiva gelosamente in casa. Tratto da “Madre, madonna, puttana” della psichiatra Estela Weldon.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi