“Sei stato gli occhi, la voce e il cuore di Giancarlo. Sei entrato nella nostra storia in punta di piedi con grande semplicità. La tua timidezza era un segno di grande rispetto per la storia che dovevi raccontare. Non ti dimenticheremo. Grazie. Ciao Picchio”. Così la Fondazione Giancarlo Siani Onlus, sui social, saluta l’attore Libero De Rienzo, morto ieri sera a Roma ieri sera all’età 44 anni, magnifico interprete nel 2008 del film “Fortapàsc”, per la regia di Marco Risi. Un chiaro riferimento al ruolo nel quale l’attore napoletano si era perfettamente calato; quello del giovane, tenace e battagliero giornalista de Il Mattino assassinato dalla camorra. Dove Libero s’immedesimò tanto da diventare un’emozionante“specchio” del suo personaggio. Figlio d’arte (il padre Fiore era stato aiuto regista di Citto Maselli), Libero De Rienzo, sin dalle sue apparizioni al cinema, grazie alla sua irresistibile faccia da schiaffi, a quella risata perennemente smorzata e al suo sguardo sornione e stralunato, aveva attirato le simpatie del pubblico e della critica. Nel corso della sua carriera è stato diretto da Pupi Avati, Antonello Grimaldi e Marco Ponti, ma soprattutto da diversi registi campani. Delizioso, infatti, il suo ruolo ne “La kriptonite nella borsa”, (2011), divertente commedia d’esordio dello sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo. Attore duttile, in grado di passare con facilità dal teatro, alla televisione, da ruoli comici a quelli drammatici, De Rienzo, era poi apparso nel dolente e coraggiosissimo “Miele”, che segnava il debutto alla regia di Valeria Golino, film che affrontava lo spinoso e delicato tema dell’eutanasia e, successivamente, nella divertente saga “Smetto quando voglio” del salernitano Sydney Sibilia. Tra le sue ultime apparizioni da segnalare quella nel discusso “Fortuna” di Nicolangelo Gelormini. Hanno espresso il proprio cordoglio per la sua morte, tra gli altri, il sindaco Luigi De Magistris e Dino Ambrosino, primo cittadino di Procida che, dopo aver ricordato il festival “Arthetica”, ideato e diretto dallo stesso De Rienzo, ha aggiunto “penso ai momenti in cui lui ci aiutò a ridare vita al Carcere, contribuendo a riempire di nuovo quel Palazzo di umanità. Oppure quando insieme a noi si batteva come un leone per difendere il nostro piccolo pronto soccorso.” Infine anche Roberto Saviano ha voluto salutare l’attore partenopeo: “Addio Libero De Rienzo… e ora come si fa? Era bella la tua indolenza, la tua capacità di racconto immersa tra ironia e malinconia. Il tuo modo di attraversare la vita era bello. E ora come si fa?”
PS: La foto ritrae Libero mentre riceveva due anni fa il premio come migliore attore alla 11°Edizione dei miei “Corti sul lettino Cinema e psicoanalisi” per il corto “Il tratto mancante” di Riccardo Roan. In foto anche il regista, Michelangelo Messina e Cristina Donadio,
Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 17-7-2021
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