Sheilah Graham (Deborah Kerr) giornalista mondana, a caccia di pettegolezzi, è la penna più velenosa di Hollywood e i suoi articoli, acidi e taglienti, sono temuti dalle star e dai registi degli Studios.
Testarda e cocciuta, ignora i suggerimenti di John Wheeler (Philip Ober), il direttore del giornale che, temendo che i produttori possano chiuderle la porta in faccia, l’invita ad essere meno dura e severa.
Ad una cena Sheilah incontra il famoso scrittore Francis Scott Fitzgerald che, dopo aver scritto Il grande Gatsby e Tenera è la notte, per poter pagare le cure per la moglie Zelda, ricoverata in una clinica psichiatrica e prendersi cura della figlia, ha accettato di lavorare come sceneggiatore in uno degli studios cinematografici.
Ma la sua scrittura è troppo sofisticata per il mediocre direttore di produzione che, su due piedi, lo licenza. Francis non regge il colpo e ricomincia a bere.
Per spingerlo a scrivere Sheilah, che ha intrapreso con successo la carriera di giornalista radiofonica, gli suggerisce di ritirarsi a Malibu, un luogo tranquillo e isolato che s’affaccia sul mare. Francis sembra rinfrancato e butta giù di getto i primi quattro capitoli di un nuovo romanzo. Ma l’editore li boccia e lui ripiomba nell’abisso dell’alcol…
Henry King (Montagne russe, Ramona, Il medico di campagna, Le nevi del Kilimangiaro, L’amore è una cosa meravigliosa, Bravados…), regista poliedrico che ha saltellato dai western agli altri generi, (girerà anche Tenera è la notte tratto dal best seller dello stesso Fitzgerald) affida al divo Gregory Peck il ruolo del grande romanziere del ‘900.
La confezione è quella classica hollywoodiana e, nel raccontare gli ultimi anni della vita di Francis Scott Fitzgerald, il regista lo descrive come un uomo debole, incapace di reagire agli urti della vita e che, di fronte alle bocciature degli editori e degli uomini degli Studios, affoga la propria disperazione nell’alcol.
Zelda, moglie dello scrittore, non compare sulla scena, ma il suo dramma, seppure solo accennato, sembra pesare come un macigno sulle scelte autodistruttive del tormentato autore de Il grande Gatsby.
Sheilah è descritta come una donna dolce e materna, che si prende cura di Fitzgerald, ma anche come una donna condannata a subire le sue sfuriate, dopo che lui ha bevuto come una spugna.
Il regista fa uso della voce off dello scrittore, lascia che legga ad alta voce qualche pagina che ha scritto e s’affida ad una musica romantica ed a una fotografia dai colori pastello.
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