Amore al primo morso (Love at first bite) di Stan Dragoti – USA – 1979 – Durata 96’

13 Gennaio 2021 | Di Ignazio Senatore
Amore al primo morso  (Love at first bite) di Stan Dragoti – USA – 1979 – Durata 96’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Sfrattato dal suo vecchio castello in Transilvania e folgorato dalla bellezza di Cindy (Susan Saint James) una famosa fotomodella, il conte Vladimir Dracula (George Hamilton) si trasferisce a New York, insieme a Renfield (Arte Johnson), il suo fido servitore. Travolta dal suo fascino magnetico e dal suo sguardo gelido e tenebroso, Cindy cede alle lusinghe del conte e racconta a Jeffrey Rosenberg (Richard Benjamin) il suo psicoanalista con il quale è in cura da nove anni ed è fidanzato da tempo, della cocente passione che la sta divorando. Dopo aver cercato di farle aprire gli occhi, il dottore, nipote di Van Helsing, prova, con tutti i mezzi, a detronizzare il rivale e quando informa il tenente Ferguson (Dick Shawn) della pericolosa presenza di Dracula in città, ritenuto folle, è ricoverato in manicomio e legato con una camicia di forza. Dopo un imponente furto di sangue alla “Municipal Blood Bank”, Ferguson intuisce che Jaffrey aveva ragione e, dopo averlo fatto fuggire dal manicomio insieme a lui vanno alla caccia del conte che, dopo aver vampirizzato Cindy, la trasforma in pipistrello e vola con lei nell’oscurità delle notte.

Ennesima parodia dell’immortale personaggio creato da Bram Stoker. Il regista punta tutto sugli esilaranti scontri tra Dracula e Jeffrey, sulle loro scaramucce dialettiche e sui goffi tentativi del dottore di convincere Ferguson che Dracula è vivo e vegeto e scorazza liberamente per New York. 

Sempre più geloso del rivale, nel corso della vicenda, Jeffrey prova a detronizzarlo brandendo dell’aglio, mostrandogli uno specchio e sparandogli al petto con delle pallottole argentate. Esasperato, penetra nel suo appartamento ma prima di appiccare il fuoco alla bara dentro la quale riposa, tormentato dal dubbio, si domanda: “Posso farlo veramente? Un freudiano non lo farebbe ma uno junghiano si. Ma io non sono junghiano, io sono un freudiano. E sono anche un Van Helsing.” Esilarante la seduta nella quale Cindy confessa a Jeffrey di essersi innamorata del conte Dracula, l’unico in grado di scatenare la sua carica libidica. Jeffrey prova dapprima a ridimensionare il suo entusiasmo poi dopo averla accusata di essere una ninfomane ed averle ripetuto il suo motto preferito: “Finchè non hai pagato, rimani malato” le rammenta che da un anno non gli paga le sedute. Dragoti prova a regalare a Dracula un tocco melanconico e, nel corso del film, lascia che il conte confidi al suo simpatico servitore che non sogna altro di abbandonare il frack e di indossare un maglioncino a giro collo e che, stanco di nutrirsi di sangue, desidera assaggiare un piatto di bucatini alla matriciana, dei gamberetti con il contorno di patatine fritte. La scena più divertente del film è quella che mostra Dracula e Jeffrey al ristorante che, a turno, provano ad ipnotizzare il rivale.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi