Angeli senza Paradiso di Ettore Maria Fizzarotti –Italia – Italia – 1970 – Durata: 91′

29 Dicembre 2022 | Di Ignazio Senatore
Angeli senza Paradiso di Ettore Maria Fizzarotti –Italia – Italia –  1970  – Durata: 91′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Vienna. Il giovane Franz Schubert (Al Bano), ha la passione per la composizione, ma è perennemente in bolletta. Fortuna che al banco dei pegni lavora Marta (Agostina Belli), segretamente innamorata di lui e che, generosamente, e di nascosto dal burbero proprietario, lo agevola, sovrastimando il valore del frac, del violino e degli altri pochi oggetti che impegna. Schubert insegna in una scuola, ma lo stipendio è misero, e quando è chiamato a suonare a casa della principessa Vorokin (Caterina Boratto), tocca il cielo con un dito.

Durante l’esecuzione di una sua composizione è disturbato dalle insistenti e fastidiose risate della contessina Anna Roskoff  (Romina Power) ed, irato, smette di suonare ed abbandona precipitosamente la sala. Questo suo atteggiamento irrita la principessa, che per ripicca, fa pressione sul preside della scuola che lo licenzia.

Ma la contessina vuole farsi perdonare e lo invita a Budapest affinché sia il suo precettore di musica e di quello della sorella Irina (Cinzia De Carolis). Tra Franz ed Anna nasce del tenero, ma lei è fidanzata con il baldanzoso ed arrogante Ludwig (Wolf Fisher), che, ingelositosi, sfida Schubert a duello. Anna, consapevole che Ludwig è abile nella scherma, lo implora di risparmiare Schubert ed, in cambio, gli promette di sposarlo….

Fizzarotti, noto per i suoi musicarelli, nel narrare l’amore infelice tra Franz Schubert e la dolce Anna, dirige una pellicola stilisticamente modesta e dalla tessitura narrativa abbastanza gracile. Il regista punta su Al Bano, non solo perché il cantante pugliese era popolarissimo al tempo, (al pari dell’allora moglie Romina), ma anche per la sua forte somiglianza con il compositore viennese. Nonostante gli sforzi, la pellicola non intriga e non conquista la sufficienza. Al Bano canta l’“Ave Maria” e Romina Power la “Serenata”. Da segnalare che, prima del film di Fizzarotti, Schubert era stato rappresentato sullo schermo nell’omonimo Angeli senza paradiso di Willi Forst (1933), in Serenade  di Jean Boyer (1940), ne Le belle meuniere di Marcel Pagnol (1948), in Schubert di Walter Kolm Veltée (1953) ed in  Sinfonia d’amore di Glauco Pellegrini (1954). I brani di Schubert sono orchestrati da Angelo Francesco Lavagnino.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

 

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