Anni felici di Daniele Luchetti – Italia – 2013

23 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

Guido (Kim Rossi Stuart), artista inquieto, sogna con la sue performance d’avanguardia di stupire pubblico e critica.

La moglie Serena (Micaela Ramazzotti), una donna semplice e senza particolari ambizioni, si nutre della venerazione per lui e lo segue passo, assieme ai loro figli, Dario (Samuel Garofalo) di dieci anni e Paolo (Niccolò Calvagna) di cinque. Guido non disdegna qualche fugace tradimento e Serena, corrosa dalla gelosia, sempre più sola ed emarginata, complice una “fatale” vacanza in Francia, si tuffa tra le braccia di Helke (Martina Friederike Gedek), materna ed affettuosa gallerista.

Guido, rimasto da solo a crescere i figli, si leccherà le ferite e troverà, finalmente, la strada per affermare la propria ed originale vena artistica.

Terzo di un’ideale trilogia familiare, iniziata con Mio fratello è figlio unico e proseguita con La nostra vita, Anni felici è certamente il film più personale e “coraggioso” di Luchetti, volutamente sospeso tra fiction e realtà, tra mera fantasia e fedele ricostruzione della propria infanzia.

Il regista romano sceglie una narrazione intima e pacata e s’affida alla voce narrante del piccolo Paolo che, nel corso del film, commenta, con disincanto ed un pizzico di malinconia, gli eventi salienti della propria famiglia.

Ma Luchetti non vuole “solo” proporre un accorato e sentimentale spaccato di una famiglia italiana degli anni Settanta ma (soprattutto?) rendere omaggio, in piena era digitale, a quei filmati che Paolo, in maniera appassionata, girava con la sua videocamera Canon.

In chiusura Luchetti s’affida alle note di “Amore che vieni amore che vai” di De André (interpretata da Diodato) per chiudere una vicenda che fotografa, con un pizzico di .ingenuità, la forza e la carica ribellista dei fermenti artistici di quegli anni e quella rivoluzionaria del movimento femminista.

Al fianco di Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Martina Friederike Gedek (praticamente perfetti) non sfigura affatto il sorprendente e convincente Samuel Garofalo.

Per l’intervista completa a Daniele Luchetti, l’antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: “Daniele Luchetti racconta il suo cinema” – 2014 -Falsopiano Editore.

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