Tonino (Giovanni Esposito) ha un cuore troppo tenero per seguire le orme paterne, uno potente boss della camorra del Rione Sanità. A fare il bello e il cattivo tempo nel quartiere é lo spietato Don Pietro (Francesco Di Leva) che assicura a Tonino un appannaggio mensile e gli affida il compito di ritirare il pizzo, rinominato per l’occasione “contributo alla sicurezza”, assieme al giovane Enzuccio (Antonio Orefice). Come prevedibile, Tonino non è un aquila e ne combina di tutti i colori. Ansanelli rimpolpa un sottogenere cinematografico (la presa in giro dei camorristi) sempre più in voga in questi anni, regala allo spettatore un paio di scene esilaranti. Il film, con dei dialoghi esclusivamente in napoletano, punta però decisamente ad una platea dal respiro regionale, e dopo le prime battute s’avvita su se stesso, fino a prevedibile finale. La colonna sonora è orecchiabile ed è simpatica una scena in perfetto stile musical. Al fianco dei due protagonisti, Antonia Truppo, Peppe Lanzetta, Nunzia Schiano, Betti Pedrazzi e Gianni Ferreri.
Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.