Dopo la morte della moglie, a seguito di un incidente stradale, Elliot Anderson (Kevin Costner), ricco avvocato wasp, si trova a crescere da solo la nipotina afroamericana Rowena, nata dalla relazione della figlia, deceduta di parto da alcuni anni, con Reggie, un “teppistello nero” che fa(ceva) uso di crack.
Rowena (Octavia Spencer), la nonna paterna, chiede l’affidamento della bambina e i due nonni si fronteggiano, senza esclusioni di colpi, in tribunale per la custodia della piccola.
Binder mescola, sapientemente, court-movie, dramma e commedia e punta tutto sulla contrapposizione tra Elliot, un uomo spezzato dentro dal dolore che trova l’unico rifugio nell’alcol, e il fragile ed irrisolto Reggie, un tossico incapace di assumersi le proprie responsabilità di padre e vittima di una madre, fin troppo coriacea e determinata.
In un film, velatamente schierato dalla parte dei bianchi, prodotto ed interpretato da un Kevin Kostner magistrale e da una gigantesca Octavia Spencer, il regista, pur lasciando l’intolleranza e la discriminazione razziale sullo sfondo, senza proclami, ci invita a riflettere su quanti passi dobbiamo ancora compiere per abbattere atavici ed incrostati pregiudizi.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre 2015
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