Lo confesso. Al cinema ho visto di tutto, ma mi mancava un film diretto da un regista islandese. Cani sciolti, divertente e scanzonata pellicola d’azione, che si dipana dal furto di 43 milioni di dollari ad una banca, ha colmato, finalmente questo mio vuoto. Baltasar Kormákur (è lui il regista in questione) confeziona una pellicola certamente non originale, ma che ha il pregio di mescolare diligentemente azione e comicità, traffico di droga e federali, sparatorie, ruzzoloni e capitomboli. I due protagonisti Bobby Trench (Denzel Washinghton) e Miichael Stig Stigman (Mark Wahlberg) sono due simpatiche carogne, dalla battuta facile che non si perdono mai d’animo, anche quando, legati a testa in giù, sono costretti a schivare le incornate di un toro possente ed inferocito. Due dure pellacce dal cuore tenero, che sanno affrontare, alla grande, le trappole e le insidie disseminate lungo il cammino ma che nascondono l’uno all’altro qualche segreto di troppo. Come è prevedibile, dopo il colpo, se la dovranno vedere con i “cattivi” di turno; da un lato con tizio che, pistola alla mano, ha la fissa di punire i suoi nemici sottoponendoli alla roulette russa e dall’altro con un paio di messicani pittoreschi, ma senza scrupoli.
Senza scadere nel sentimentale, Baltasar Kormákur lascia che Bobby Trench imbastisca una fugace love- story con la pupa di turno (la sensuale Paula Patton) e dirige un “buddy- movie” che, senza grandi sussulti, si lascia gustare, piacevolmente, fino alla fine. “Ispirato all’omonima serie di fumetti creata nel 2007 da Steven Grant.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 189- Sett-Ott -2014
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