Cartoline dall’inferno (Postcard from the edge) di Mike Nichols – USA – 1990 – Durata 101’

10 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
Cartoline dall’inferno (Postcard from the edge) di Mike Nichols – USA – 1990 – Durata 101’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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L’attrice Suzanne Vale (Meryl Streep) è sotto pressione e, durante le riprese di un film, sniffa talmente tanta cocaina che va in overdose ed è ricoverata per una cura disintossicante. Dopo questo piccolo infortunio, è scritturata per un nuovo film, ma la compagnia di assicurazione le impone di andare a vivere dalla madre Doris (Shirley McLaine), una celebre star degli Anni Cinquanta che, oltre ad accudirla, deve farle da tutrice. La vita affettiva di Suzanne è un fiasco; la sua relazione con Jack Falkner (Dennis Quaid) dura meno di un lampo, Marthy, il suo amministratore, l’ha lasciata senza un soldo e sua madre, una donna oppressiva ed invadente, prova  in tutti i modi  a gestire la sua vita e la sua carriera di artista. Doris, completamente brilla, si schianta con la sua auto contro un albero ma ha sette spiriti e, sul finale, convince la figlia a intraprendere la carriera di cantante, come lei aveva programmato

Commedia agro-dolce che descrive con garbo ed un pizzico di pungente ironia il mondo dorato delle attrici di Hollywood. La vicenda ruota intorno a Doris, madre invadente, asfissiante e possessiva che per tutto il film sommerge di battute acide e salate l’amata/odiata figliola. Donna algida ed egoista, Doris è gelosa del suo successo e, invano, la figlia le chiede di mettersi da parte e di non flirtare, in maniera così spudorata con tutti i suoi pretendenti: “Mi piacerebbe avere qualche persona soltanto mia senza che tu debba piacere immensamente a loro. Perché devi prendere in mano qualsiasi situazione, perché senti il bisogno di eclissarmi completamente?”. Suzanne prova, invano, a tenerla a bada e, dopo aver ingoiato rimbrotti e sfrecciatine, le vomita addosso le sue colpe “Fin da quando avevo nove anni mi hai dato delle pillole per dormire. Mamma, non si possono dare dei sonniferi ai bambini quando non riescono a dormire.”. Incrollabile, Doris respinge ogni accusa, passa al contrattacco e finisce per sfibrare ancor più Suzanne che, sul finale, capitola e si piega ai voleri dell’arcigna e dispotica genitrice. Rispetto al romanzo autobiografico di Carrie Fisher, la celebre attrice Debbie Reynolds, il regista sfronda le numerose scene ambientate nella clinica dove Suzanne è ricoverata ed innalza l’età della protagonista da trenta ai quaranta anni.  Cameo di Richard Dreyfuss e Gene Hackman.

 

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