Caruso Pascoski (di padre polacco) di Francesco Nuti – 1988 – Durata 102’

21 Dicembre 2021 | Di Ignazio Senatore
Caruso Pascoski (di padre polacco) di Francesco Nuti – 1988 – Durata 102’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Lo psicoanalista Caruso Pascoski (Francesco Nuti), abbandonato dalla moglie Giulia (Clarissa Burt), crolla, dopo aver scoperto che lei ha una relazione con Edoardo Mariotti (Ricky Tognazzi), un paziente, omosessuale latente, che ha in analisi da un anno.

Dopo aver provato, invano, a far recedere Giulia dalla propria decisione, accetta di separarsi da lei, ma, una volta firmato l’atto in tribunale, lei gli confessa di essere ancora innamorato di lui e di voler diventare la sua amante.

Caruso e Giulia si vedono di nascosto, ma lei, stanca di questa relazione clandestina, gli confida che tornerebbe con lui, ma teme di far soffrire Edoardo, un uomo fragile e sensibile.

Per spingere Edoardo ad abbandonare Giulia e ad accettare la propria omosessualità, Caruso lo aiuterà a fare il primo passo.

Pellicola campione d’incasso che sancì la definitiva consacrazione del talento comico di Francesco Nuti. Il regista inanella una gag dietro l’altra e tappezza la vicenda con trovate e colpi di scena gustosi ed esilaranti.

Seppur nella vita privata Caruso sia descritto come un soggetto instabile, irritabile ed incapace di tollerare la separazione dalla propria moglie, come psicoanalista sembra accogliente e professionale.

Irresistibile, inoltre, la sequenza che mostra, in rapida successione, i pazienti che ha in cura: un uomo elegante, vestito di tutto punto che calza un paio di decolté azzurri ai piedi; una cicciona che  vuole a tutti i costi fare l’amore con lui; una biondina che crede di essere Marilyn Monroe; un nero che entra nel suo studio, e senza degnarlo di uno sguardo, si lancia nel vuoto dalla finestra; un supermacho con problemi di ipospadia; un uomo convinto di essere Gesù che trascina a spalla una pesantissima croce.

Per un approfondimento sui rapporti tra cinema e psiche si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Cinema (italiano) e psichiatria), Zephyro Edizioni.

 

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