Ignazio Senatore intervista Francesco Albanese: “Ci devo pensare”

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Per gli appassionati di Made in sud, Francesco Albanese è l’attore che, in coppia con Fatima Trotta, fa il verso a Christian Grey, il protagonista di “Cinquanta sfumature di grigio”.

Per gli amanti delle commedie divertenti il trentanovenne regista napoletano è conosciuto soprattutto come il braccio destro sceneggiatore di Alessandro Siani, (col quale cominciò la sua carriera nel gruppo del Tunnel Cabaret di Nando Mormone e a “Telegaribaldi”, insieme erano il duo Tatore e Checco Lecco) sia in teatro che al cinema. A coronare una carriera sempre più brillante ed in ascesa, il suo debutto dietro la macchina da presa con il film “Ci devo pensare”, commedia ambientata tra Napoli e la Riardo della Fiera del mobile di Nola, sarà a cinema da domani.

“La storia, dichiara il regista, narra di quattro amici, Davide, il personaggio che interpreto, un impiegato precario che lavora in un mobilificio, Alessandro Bolide e Mariano Bruno di Made in Sud e Ciro Priello di The Jackal, che, in tempi di crisi, come quelli attuali, per sbarcare il lunario, si mettono insieme, si inventano qualcosa ed accumulano dei soldi. Davide conosce poi Alessia, e cerca di conquistarla ma, sul finire, il castello di carte che ha costruito, gli cade addosso. Ci devo pensare non è la solita commedia sentimentale, ma una commedia moderna “europea”, dal respiro più ampio che fa un po’ il verso a pellicole come Quattro matrimoni ed un funerale e ad About man e che vuole sottolineare come la secolare “arte di arrangiarsi” di noi napoletani, spesso criticata da più parti, in un tempo di crisi come quello attuale, è un’arte che tutti vorrebbero imparare, perché è una marcia in più e chi non ce l’ha, con i tempi che corrono, resta indietro.”

Un film low budget, prodotto da Rai Cinema e da Run Comunicazioni di Alessandro Cannavale, in sala il 9 aprile, che annovera nel cast Mario Porfito, Stefan-o Sarcinelli, le bellissime Barbara Tabita e Shalana Santana e che si avvale dell’incisiva colonna sonora di Danilo Turco.

“Ci devo pensare, conclude il regista, è una ventata di novità nel cinema italiano, che ormai propone stancamente sullo schermo sempre le stesse storie e con i medesimi attori. Credo che chi va al cinema abbia anche voglia di vedere dei volti nuovi e di sentirsi raccontare delle storie attuali in maniera diversa ed originale.”