Codice Mercury di Harold Becker – USA – 1998 – Durata 111’

27 Giugno 2022 | Di Ignazio Senatore
Codice Mercury di Harold Becker – USA – 1998 – Durata 111’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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A cavallo tra il poliziesco, lo spy-story e il film d’azione, il film narra di Art Jeffries (Bruce Willis), un poliziotto, agente speciale dell’FBI che deve indagare sulla scomparsa di Simon Lynch (Miko Hughes), un bambino autistico di nove anni al quale, dei misteriosi agenti segreti, hanno ammazzato entrambi i genitori.  Il piccolo è in pericolo perché, grazie alle sue doti matematico-enigmistiche, è riuscito a decifrare il segretissimo “Codice Mercury”, messo a punto dall’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, per proteggere gli agenti USA infiltrati in tutto il mondo. Dopo aver sventato un paio di tentativi per eliminare il bambino, Art scopre che il potente colonnello Kudrow (Alec Baldwin), dirigente dell’Agenzia, è sulle loro tracce perché vuole uccidere Simon. Riuscirà il nostro eroe a mettere in salvo il piccolo?

Tratto dal romanzo “Simple Simon” di Ryne Douglas Pearson il film, nel rispett   o del genere, si nutre d’inseguimenti mozzafiato, di pistole fumanti che sparano colpi all’impazzata e di omaccioni violenti e spietati, che provano, con ogni mezzo, ad eliminare Simon, divenuto il loro bersaglio preferito. A fargli da scudo il coraggioso e impavido Art che, da solo (o quasi), sbaraglia tutti gli avversari. Nelle prime battute la scoperta che il piccolo Simon abbia decifrato codice militare segretissimo strappa qualche sorriso e, non a caso, il colonnello Kudrow, dopo aver rimbrottato aspramente Leo e Dean, i due ideatori del Mercury, e ricordato loro che è in ballo la sicurezza nazionale, in maniera tagliente, li apostrofa, e rivolgendosi a loro dice: “Simon Lynch, vive a Chicago, età nove anni ed è riuscito a decifrare un messaggio scritto nel più sofisticato codice che il mondo abbia mai conosciuto, su una rivista per appassionati di enigmistica. Non solo è un bambino di nove anni, ma è anche handicappato. E’ autistico. Abbiamo speso due miliardi di dollari per un codice che è un libro aperto per i minorati mentali?” Invano i due programmatori provano a discolparsi, ma Kudrow non vuole sentire ragioni e organizza il piano per eliminare lo scomodo ficcanaso. Simon è mostrato come un bambino che non si distacca mai da un block notes dove campeggiano le foto della madre e del padre e sono indicati i comportamenti ai quali deve attenersi per la sua sicurezza. Durante la fuga con Art, il suo angelo custode, non mostra mai né paura, né angoscia, ignaro di quanto gli stia capitando e continua a vivere nel proprio mondo, con lo sguardo perso nel vuoto e le pupille rivolte (quasi) perennemente verso l’alto. Sul finale strappalacrime Becker lascia che il piccolo protagonista abbracci il suo salvatore.

 

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