Marcello, psicologo scarsamente empatico e professionalmente inadeguato, scopre di essere affetto da una malattia agli occhi che, nel giro di qualche mese, potrebbe renderlo cieco. Di punto in bianco, cade in depressione e molla i suoi pazienti. Questi ultimi, non reggono l’abbandono e decidono, insieme a Silvia, segretaria di Marcello, di rimanergli accanto e di aiutarlo a superare il difficile momento. Il lieto (?) fine é dietro l’angolo.
Massimiliano Bruno è certamente uno degli sceneggiatori più brillanti dell’ultima generazione, un punto di riferimento della commedia italica ma, in questo film, si rifugia però in prevedibili luoghi comuni, dimentica di mettere a fuoco i personaggi ed estremizza le patologie di cui sono affetti i pittoreschi e scoppiati pazienti. Bisio, già psicologo in Strana la vita di Giuseppe Bertolucci, ci mette il mestiere e Giallini, Papaleo e Foglietta, in gran spolvero, cercano di salvare il salvabile. Cameo musicale di Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre 2015
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